#BecomingJane 21: un incipit anomalo
Cominciamo il nuovo anno proseguendo verso la conclusione della rubrica #BecomingJane ed entrando nel vivo dell’analisi di Sanditon. La particolarità di questo scritto emerge a partire dall’incipit, il quale assume una forma del tutto nuova: a differenza delle convenzionali frasi e tematiche d’esordio austeniane, nelle prime righe di Sanditon si parla di economia, della costruzione/creazione di località turistiche, di scienza (riferimenti ai medici ed alle tecniche di guarigione) e non di aspetti legati alle famiglie protagoniste.
In tutti gli altri romanzi (compiuti e non), infatti, l’immersione nelle vicende familiari è pressoché immediata:
– in Lady Susan la protagonista invia una lettera al cognato: cosa c’è di più familiare della corrispondenza tra parenti?
– in Ragione e sentimento la morte di un membro della famiglia dà il via alle vicende, inizialmente tormentate e dolorose.
– in Orgoglio e pregiudizio entriamo immediatamente nel vivo della trama con il famoso incipit sul matrimonio.
– nelle prime righe del L’Abbazia di Northanger avviene la presentazione dell’eroina Catherine Morland e della sua famiglia.
– il rientro in famiglia di Emma Watson dopo anni di separazione corrisponde all’esordio di I Watson.
– le vicende familiari legate a Fanny Price, che viene affidata alle cure degli zii, aprono Mansfield Park.
– in Emma vediamo la protagonista alle prese con il matrimonio – ed il successivo congedo – dell’amata Miss Taylor.
– in Persuasione abbiamo l’immersione nell’intimo della famiglia Elliot con il riferimento al libro tanto amato da Sir Walter.
Forse questo incipit così diametralmente differente rispetto ai precedenti è un segnale tanto deciso quanto palese della volontà dell’autrice di percorrere una strada differente, di avvicinarsi a tematiche precedentemente lasciate in disparte o date per scontate. Da quel poco che ci rimane di Sanditon, e dalla fama della Austen, possiamo comunque pensare – e sperare – che il romanzo prevedesse anche una storia d’amore, ma ciò che è certo è che – come scrisse Virginia Woolf – “Jane Austen comincia a scoprire che il mondo è più vasto, più misterioso e più romantico di quanto avesse supposto”.
E, difatti, i continui riferimenti – inseriti per mezzo di vari personaggi – all’importanza delle località turistiche per il benessere dell’economia, a quella dei medici per la salute delle famiglie villeggianti (presupposto minimo affinché queste possano rimanere a lungo nel luogo di villeggiatura) e l’evidenza data all’ipocondria come malessere tipico della moda dell’epoca, sono un chiaro segno dell’anomalia dell’incipit (e delle prime pagine) di Sanditon.
Non sappiamo se Jane Austen condividesse le idee colme d’elogio di Mr. Parker, ma è indubbio che l’inserimento di una simile tematica all’esordio di un nuovo romanzo sia indice dell’interesse che la scrittrice possedeva per il mondo che attorno a lei si andava trasformando.