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InkBooks – Recensione a “Istantanee” – 22 dicembre 2018

Leggere in musica: “Istantanee” di Matteo Zanini

“Le rivoluzioni si progettano, stanziano inermi anche per molto tempo e improvvisamente scoppiano, in pochi attimi. Così è l’amore, che coglie impreparati, non avvisa, non si fa annunciare.”

Mi sembra corretto avvertirvi che questa sarà una recensione diversa e forse un po’ insolita, perché sarà dedicata ad una persona specifica.

Sapete, quando la mia amica Roberta, ideatrice di InkBooks, mi ha proposto di entrare a far parte della redazione ho avuto un attimo di tentennamento. Certo, ho sempre amato scrivere e, soprattutto, leggere. Ma non avevo mai provato ad “analizzare” un libro. Da allora sono passati ben quattro anni, durante i quali, tra le tante opportunità, ho avuto modo di conoscere delle persone stupende, tra cui Matteo Zanini, autore di Istantanee.
Probabilmente potrete pensare che sarò di parte, ma, sapete, in realtà – e qui vi parlo da autrice – fa molta più paura sottoporre i propri “bambini di inchiostro” a chi conosciamo piuttosto che ad un pubblico senza volto. Le critiche, per quanto possano essere costruttive, colpiscono di più poiché, appunto, come dei genitori iperprotettivi, cerchiamo di tutelare i nostri personaggi.

Istantanee è un volume composto da dieci racconti, ognuno correlato in appendice da una splendida illustrazione ad acquerello di Ida Bianchi Molino, nonna di Matteo. Come avrete modo di notare, sono immagini che richiamano alla perfezione le atmosfere di ciascuna storia.
Il titolo della raccolta, inoltre, va a delineare perfettamente ciò a cui ci troveremo di fronte. Le pagine sono come delle fotografie, attimi in cui le anime di carta dei protagonisti vengono congelate, lasciandoci talvolta con svariati quesiti sulla loro origine o sulle sorti future.
Istanti che sfuggono alle leggi del tempo, rimanendo intrappolati tra i fogli, per regalarci delle emozioni, non sempre ben definite. Forse riusciamo a coglierne solo alcune sfumature, ma queste sono comunque estremamente brillanti.
Tutto ciò è possibile grazie allo stile pulito ed evocativo di Matteo che – ci scommetto! – ha “coccolato” ogni personaggio – anche i più marginali – preparandoli al meglio, dando poi loro un colpetto sulla schiena, lasciandoli salire sul palco in modo da permetterci di conoscerli.

Infine, si sa, anche l’occhio vuole la sua parte e un plauso d’obbligo va ad ABEditore, che è stato in grado di donare la veste perfetta ai racconti di Matteo: la copertina, il formato, l’odore della carta – sì, lo ammetto, è un profumo che adoro! – fino all’originalissimo metodo di presentazione dei titoli.

Le parole, soprattutto quelle scritte, mi hanno aiutato in innumerevoli situazioni. Ho sempre pensato che fossero come una sorta di incantesimo, una porta per scoprire infiniti mondi ed universi.
Spero dunque che possano recapitare il mio messaggio anche questa volta.

Buon Natale, Matteo. Questo è il mio regalo per te, anche se virtuale e con uno schermo a dividerci.
Con tantissimo affetto.

“La gente sogna, Violet, si nutre di sogni e grazie a loro trova la speranza di proseguire nel difficile scorrere dei giorni. Talvolta capita che questi si possano tramutare in orrendi, credibili incubi; ma anche gli incubi sono necessari al ritrovamento della luce.”

 

Sara Bellodi