Chi non è educato alla diversità calpesta i fiori e ama il deserto, deride il mare e comprende solo le pozzanghere.

Il primo amore vive di istanti rubati, mani sfiorati e respiri che appannano il viso, poi il mondo vero scardina tutte le porte. Ed è delle conseguenze delle nostre “porte scardinate” che Simona Lazzaro ci parla nel suo romanzo a tematica LGBT Sirene – ed. Milena Edizioni. Eva e Susanna sono due entità i cui sentieri si incrociano, inaspettatamente, come sovente può accadere nelle quotidianità e nello scorrere dei giorni. Con il peso dei reciproci trascorsi, queste due donne impareranno a mettere sulla bilancia delle emozioni i rispettivi animi, le scelte, lo scontro con la società e l’accettazione – sempre difficile, mai scontata – del sé.

La routine frenetica e densa di Eva – la cui carriera presso uno studio di avvocati si conferma costantemente in bilico tra i compromessi e la consapevolezza – troverà una nuova rinascita, una via inesplorata nell’incontro con la giovane Susanna – studentessa universitaria presso la Facoltà di matematica della sua città, anima incerta, spesso confusa, un accenno di personalità ancora da approfondire. Questa imprevista unione darà modo alle due donne – e all’autrice – di presentare al lettore non solo un’educazione sentimentale e un’evoluzione emotiva, ma soprattutto la maturazione di una presa di coscienza che traccerà le scie dei sentieri del futuro.

Ci facciamo strada tra le carcasse di quelli che siamo stati e che non siamo più, fra i corpi morti e bianchi di quelli che saremmo potuti essere e che non siamo mai stati.

Oltrepassando il confine della narrazione di uno spezzone di vita, di una relazione sentimentale, di una serie di conquiste d’indipendenza, Sirene si inserisce non soltanto nel filone della letteratura LGBT (portandoci non soltanto nel cuore di un rapporto omosessuale, ma sollevando e affrontando la questione identitaria, l’accettazione sociale, i sottili equilibri che si instaurano tra l’interiorità e l’esternazione della propria natura), ma si va a caratterizzare come vero e proprio romanzo del femminile, tra le cui pagine prendono vita personaggi – e personalità – presenti a loro stessi e ammantanti di determinata coscienza, quella stessa coscienza a cui viene concessa l’occasione di penetrare l’anima del lettore, seminando tra un battito e l’altro delle suggestioni pulsanti.

“Non fare l’ingenua”, si disse, improvvisamente arrabbiata. “Non lasciare che un’impressione, un incontro occasionale, ti renda così felice. Non fare l’ingenua”.

Simona Lazzaro ci regala, inoltre, una prosa evocativa e ammaliante grazie a una penna che si impreziosisce di immagini non scontate, di argute osservazioni, di tuffi emotivi che difficilmente lasciano indifferenti. Una scrittura ponderata, ma efficace, che strizza l’occhio – per certi versi – alla poesia, il cui accenno si manifesta per mezzo delle molteplici immagini che le righe di Sirene regalano agli occhi, alla mente e al cuore, facilitando l’immedesimazione.

Credeva che non sarebbe riuscita a sopravvivere all’intensità del bianco e per questo decise di respirare mezzi toni e di tingersi di grigio.

Questa lettura e questa recensione rientrano nel progetto letterario indetto da Milena Edizioni in occasione della Festa della Donna 2021: #laprotagonistaseitu.

 

Dati tecnici:

Titolo: Sirene
Autore: Simona Lazzaro
Editore: Milena Edizioni
Collana: Letteratura LGBT
Anno edizione: 2014
Pagine: 216
Prezzo: 11.00 €
ISBN: 9788898377213