Ho una domanda: come ci siamo arrivati a fine marzo?
Se qualcuno conosce la risposta e ha gentilmente voglia di illuminarmi, lo prego di scrivermi un messaggio, un commento… quello che preferisce – va bene anche una lettera vergata a mano (anzi, sarebbe davvero splendido riceverne una!).
Bando alle ciance, per riprenderci dal comune shock dell’arrivo di aprile, ecco il #WrapUp mensile, con il “riassuntone” delle otto letture di questo terzo mese del 2021 – un mese, devo dirlo, complicato dal suo incipit alla sua conclusione.

1) Sirene, di Simona Lazzaro (Milena edizioni)

Oltrepassando il confine della narrazione di uno spezzone di vita, di una relazione sentimentale, di una serie di conquiste d’indipendenza, Sirene si inserisce non soltanto nel filone della letteratura LGBT (portandoci non soltanto nel cuore di un rapporto omosessuale, ma sollevando e affrontando la questione identitaria, l’accettazione sociale, i sottili equilibri che si instaurano tra l’interiorità e l’esternazione della propria natura), ma si va a caratterizzare come vero e proprio romanzo del femminile, tra le cui pagine prendono vita personaggi – e personalità – presenti a loro stessi e ammantanti di determinata coscienza, quella stessa coscienza a cui viene concessa l’occasione di penetrare l’anima del lettore, seminando tra un battito e l’altro delle suggestioni pulsanti.

Vi ho parlato di questo romanzo in un post dedicato – che potete leggere cliccando qui.

 

 

2) Il primo che passa, di Gianluca Nativo (Mondadori)

Pierpaolo nasce, cresce e studia a Napoli; il suo sogno socialmente accettabile è quello di laurearsi in Medicina – i numeri e la metodicità scandiscono i suoi giorni colmandone le ombre, le incertezze e le ferite. Ma Pierpaolo, nel suo avanzare nella vita, scopre un riflesso di sé che inizia a emanare un po’ troppa luce di quella che le consuetudini consentirebbero – in una famiglia e in una realtà sociale come la sua.

La luce di Pierpaolo si riflette nelle sue iridi, nel suo battito cardiaco, nelle pulsioni sessuali che lo spingono a cercare la sua vera identità. Nel tentativo di bilanciare la propria indole con l’imposizione sociale, il giovane Pierpaolo si vedrà costretto a rivoluzionare le sue quotidianità e spingersi nella direzione della liberazione del sé da schemi precostruiti, da perbenismi asettici, da aspettative che non gli appartengono.

Trovate la mia recensione completa al romanzo d’esordio di Gianluca Nativo sul portale InkBooks (cliccando qui).

3) Poirot a Styles Court, di Agatha Christie

Agatha Christie ci conduce nel fascinoso – e pericoloso – mondo dei veleni grazie a questa indagine (una delle prime, se non ho inteso male) del celeberrimo Hercule Poirot. L’investigatore belga si troverà – e noi con lui – a vivere una sorta di “partita di Cluedo ante-litteram” all’interno della prestigiosa e bellissima residenza di Styles Court, dove intrighi familiari, interessi economici e sociali e un misterioso omicidio lasceranno il lettore in preda al dubbio, fino alla fine del romanzo.

Non uno dei miei favoriti dell’autrice – devo ammetterlo! – Poirot a Styles Court resta comunque una lettura appassionante e coinvolgente; ma non inizierei da questo titolo se non si conoscono altri capolavori dell’autrice (consiglio personale!).

 

 

 

4) Mike, di Andrew Norris (Uovonero edizioni)

Quanto è corretto soddisfare le aspettative altrui e seppellire le nostre vere aspirazioni? Qual è il confine da non varcare tra il rispetto di sé e la necessità di convivere con lo scorrere delle vite degli altri? Sembrano davvero essere queste alcune delle domande cardini di Mike – ed. Uovonero edizioni -, romanzo di Andrew Norriss che suddivide la propria narrazione tra il mondo del tennis, la passione per l’acquariologia e la ricerca incessante di un equilibrio psico-fisico che possa condurre alla serenità del protagonista.

Nel corso della narrazione, saranno il tuffo in una Passione con la “P” maiuscola, svariati incontri genuini e, soprattutto, l’accettazione dei propri desideri a consentire a Floyd di iniziare a nuotare – libero e consapevole – verso le acque limpide di un futuro denso di sorprese e concrete soddisfazioni.

Prossimamente ne uscirà una mia recensione completa sul portale InkBooks.

 

5) La sorella minore, di Catherine Hubback (Vintage editore)

Rivisitare, completare, interpretare un romanzo incompiuto di un autore classico è un’operazione letteraria nella quale ci si può imbattere senza troppe difficoltà, specialmente se si fa riferimento alla letteratura attuale (in tal senso, le cosiddette fan fiction hanno dato origine a molteplici esempi); assai meno comune è che tale operazione venga posta in essere da un contemporaneo – o quasi – dell’autore che ha dato origine al testo incompiuto. Ma ecco che la Vintage Editore, dopo averci fatto appassionare alle Variazioni dei romanzi austeniani, ci presenta la possibilità di immergerci nella rielaborazione de I Watson, uno dei più noti lavori incompiuti dell’immensa Jane Austen. Cos’ha di così particolare (e speciale, mi sentirei di aggiungere) La sorella minore, recentemente pubblicato nella collana Old Vintage? Semplice: Catherine Anne Austen Hubback, l’autrice del romanzo, era nientemeno che la nipote della cara zia Jane.

Vi ho parlato di questo romanzo in un post dedicato – che potete leggere cliccando qui.

 

6) Lettere tra due mari, di Siri Ranva Hjelm Jacobsen (Iperborea)

Una preziosa pubblicazione Iperborea, questa Lettere tra due mari, che concretizza un immaginifico scambio epistolare tra le acque dell’Oceano Atlantico e quelle del Mar Mediterraneo – sorelle separate dall’emersione delle lingue di terra, dall’urbanizzazione, da volontà indipendenti dal loro fluttuare costante. Un testo che vive e vibra a cavallo tra la prosa e la poesia, all’interno delle cui pagine troviamo suggestioni d’altrove e lo specchio di riflessioni che possiedono una propria esistenza anche al di là della carta stampata. Commozione, empatia e coinvolgimento abitano le parole della Jacobsen. Un piccolo scrigno che consiglio di cuore a tutti.

 

 

 

 

7) La chiave misteriosa e il segreto che svelò, di Louisa May Alcott (13Lab Milano editore)

Volume protagonista del progetto letterario #RagazziTraLePagine del mese di marzo 2021, La chiave misteriosa e il segreto che svelò è un breve racconto che rientra nella produzione minore – e più “nera” – della nota autrice della tetralogia delle Piccole donne. Strizzando l’occhio a una narrazione classicheggiante, tra le cui righe riecheggia senza fatica il sapore arcano di una leggenda, la Alcott costruisce un’impalcatura interessante, che mostra un lato meno noto, ma non per questo meno apprezzabile, del suo stile letterario.

Ne uscirà una recensione completa nei prossimi giorni, proprio sul blog.

 

 

 

 

8) La pietra di Luna, di Wilkie Collins (Fazi editore)

Ho affrontato uno dei titoli di Wilkie Collins maggiormente blasonati e consigliati dai più con tutta la curiosità che le trame di questo autore riescono sempre a trasmettermi quando mi avvicino a loro. Devo ammettere, tuttavia, che la trama de La pietra di Luna ha iniziato a decollare solo a pagina 350 circa (il romanzo, in questa edizione, ne consta poco meno di 600). Questo handicap, a mio avviso, è derivato dalla scelta dei primissimi narratori: La pietra di Luna, infatti, è un romanzo corale e, insieme, un romanzo epistolare. Le vicende vengono portate avanti – come spesso accade nei romanzi di Collins – dalle voci, dalle testimonianze, dagli scritti di personaggi diversi – i quali, man mano, aggiungono nuovi tasselli al quadro generale del mistero da risolvere. Ecco, in questo caso, Collins ha dato inizialmente parola a personaggi davvero boriosi e poco interessanti; ma superato lo scoglio della prima metà, ho ritrovato l’autore che ho imparato a apprezzare – e a consigliare – negli anni.

 

 

Il romanzo che attualmente ho in corso di lettura rientrerà di certo nel #WrapUp del prossimo mese, poiché mi sono appena immerso nei suoi primissimi capitoli. Marzo è stato un mese davvero bislacco, nonostante le sempiterne restrizioni e le molteplici dosi di pensieri, preoccupazioni e distacchi. Aprile sarà un dolce dormire… o un dolce leggere?