Adesso non si credeva più destinata a qualcosa in particolare. La sua vita era arrivata a sembrarle estranea, come se la sua stessa anima non fosse sua, ma una copia così intelligente nella sua costruzione che quasi ingannava il suo stesso corpo. Era stata spinta in una strana esistenza, e la sua vita reale si era persa nel nebbioso passato, come un giocattolo adorato nell’infanzia di cui non riusciva a ricordare i lineamenti anche se il suo desiderio rimaneva doloroso e vivido.

Nottingham, 1812.
La vita di Lucy Derrick scorre in balìa di una predestinazione che la propria condizione economica e sociale sembra aver rinchiuso tra le decisioni di quel che resta della sua famiglia. Sottoposta alle volontà dello zio Lowell e agguantata al controllo di Mrs Quince – sua devota cameriera – il Destino della giovane appare già segnato, marchiato dalla presenza e dall’opportuno matrimonio che la vedrà sposa di un uomo che, come spesso accadeva nell’Inghilterra di fine Ottocento, Lucy non stima né ama. Saranno il verificarsi di un inspiegabile evento soprannaturale, l’entrata in scena di personaggi dal passato e dal presente ammantati di mistero e il ritorno di figure del passato a mutare – per sempre e definitivamente – il proseguo della vita dell’eroina de La Dodicesima Pagina, romanzo di David Liss e nuova proposta editoriale targata Vintage Editore (collana “Gli Imperdibili”), tradotto per la prima volta in lingua italiana da Daniela Mastropasqua.

Vuoi che sacrifichi un fiore per distruggerne un altro?

Un romanzo che accorpa e armonizza due universi all’apparenza inconciliabili, quello della letteratura classica e quello del romanzo di magia, e che ripropone in una versione attuale alcune delle sfaccettature caratteristiche di entrambi gli universi. David Liss, infatti, trionfa nell’impresa di proporre un romanzo dalle tinte romantiche e regency alle quali unisce, senza risultare inopportuno o fuori luogo, contenuti che strizzano l’occhio al genere fantasy, all’alchimia e alla stregoneria. Forti sono, in tutta la durata della narrazione, gli echi delle penne di Jane Austen, Charlotte Brontë o Elizabeth Gaskell – quest’ultime, soprattutto, presenti per la critica all’industrializzazione del territorio inglese (si pensi ai grandi classici quali ShirleyNord e Sud) – che emergono per mezzo di riferimenti più o meno espliciti e, addirittura, con dei veri e propri cammei che re-interpretano scene canoniche di romanzi immortali (Orgoglio e PregiudizioMansfield Park e Persuasione su tutti). Gli elementi magici, il soprannaturale e la superstizione vengono inseriti dall’autore in modo del tutto armonico, andando a sorreggere la dimensione di una storia che appassiona e intrattiene con garbo e competenza.

Una cosa è essere determinati ad agire, tutt’altra è sapere esattamente cosa bisogna fare.

A seguito dell’inspiegabile – se non per mezzo di poteri magici – salvataggio di un uomo il cui nome non risulterà nuovo agli amanti della Letteratura, Miss Lucy Derrick scopre di possedere qualità invisibili e del tutto straordinarie, che sarà portata ad approfondire, coltivare e, infine, padroneggiare con consapevolezza. La maledizione spezzata  e la liberazione dell’anima di Lord Byron, infatti, consentirà alla protagonista di incontrare e dare forma al proprio Fato, con l’aiuto dell’intellegibile Mary Crawford – una strega, un’erborista, una donna sola avvolta dal mistero e dai poteri magici che prenderà Lucy sotto la propria ala protettrice, iniziandola all’occulto e spingendola nella direzione di una missione che il volere degli eventi le ha assegnato: recuperare le pagine (dodici, per la precisione) del Mutus Liber, sfuggendo a un matrimonio indesiderato e a una vita banale e dimenticabile.

Abbiamo una concezione selettiva della verità.

Lottando contro la società e il volere familiare – sullo sfondo di una rivoluzione industriale e di scontri politico-sociali non indifferenti – Lucy Derrick non soltanto andrà a armonizzare la propria natura inusuale, ma porrà in essere una presa di coscienza e una rivendicazione sentimentale degna delle eroine protofemministe alle quali la penna di David Liss strizza evidentemente l’occhio: rifiutando il matrimonio di convenienza con Mr Olson, ergendosi a unica padrona della propria esistenza, confrontandosi direttamente con l’universo maschile (non solo con Lord Byron, ma anche con l’apparente libertino Jonas Morrison o con l’incantato William Blake – un’apparizione che, personalmente, ho adorato!) e affrontando la missione affidatale superando sfide, sconforti e intralci, Miss Derrick andrà autodeterminandosi, proponendosi come vera protagonista non soltanto de La Dodicesima Pagina, ma soprattutto della sua stessa storia, del suo percorso nella vita dentro e fuori dal romanzo.

Possiamo vivere da soli e in gloriosa sfida.

Un connubio felice e ben riuscito, quello proposto da David Liss: la magia va, infatti, a sposarsi con gusto a una narrazione più “classicheggiante” restituendo al lettore un testo diverso dal solito e realmente appassionante, in grado di coinvolgere un pubblico eterogeneo e pronto a immergere la mente e la fantasia in un universo capace di emozionare, di spingere alla riflessione e spostare la lettura su più piani: quello della godibilità del testo, quello dell’assonanza con il passato, quello della critica sociale e del femminismo, quello dell’abbandono dell’incredulità, quello del trasporto spontaneo verso un mondo dove la magia può esistere anche al di là delle pagine.

Era entrato nella sua vita e l’aveva distrutta, alterando per sempre le sue prospettive. Lo odiava, lo odiava più di quanto odiasse chiunque altro, e non gli doveva nulla.

 

Dati tecnici:

Titolo: La dodicesima pagina
Titolo originale: The Twelfth Enchantment
Autore: David Liss
Traduttore: Daniela Mastropasqua
Editore: Vintage Editore
Collana: Gli Imperdibili
Anno di pubblicazione: 2021
Pagine: 400
Prezzo: 18.00 €
ISBN: 9791280466082