Buona domenica lettori!
Rientrato dai giorni di mare, eccomi pronto per parlarvi – in breve – dei libri che mi hanno tenuto compagnia nel corso del mese di agosto. Devo dire che questo ottavo mese dell’anno è riuscito a portarmi qualche soddisfazione (sebbene non siano mancate le delusioni librose!). Ma, non indugiamo oltre e… via al #WrapUp!

1) Foglie Cadute, di Wilkie Collins (Fazi editore)

Protagonista indiscusso del Gruppo di Lettura organizzato dalla redazione di InkBooks per il mese di luglio 2020 (io sono riuscito, però, a concluderlo durante i primissimi giorni di agosto, ragion per cui ve ne parlo in questo WrapUp!), Foglie cadute è il quarto romanzo di Wilkie Collins che leggo. Devo essere completamente onesto e dirvi che, se non avete mai affrontato nulla di questo autore, ebbene, non iniziate da questo romanzo. La narrazione – ma anche la scrittura dell’autore e le tematiche affrontate – di Foglie cadute, infatti, si discosta molto da quella che generalmente possiamo trovare quando ci immergiamo in una storia di Collins (su tutti, vi rimando alla mia recensione a La donna in bianco, che trovate cliccando qui!), lasciando, quindi, dell’amaro in bocca. La penna di Collins resta comunque godibile e interessante, ma questo romanzo non mi ha convinto del tutto; nella parte centrale, inoltre, i molti discorsi politici e morali non hanno agevolato la lettura, rendendola – a tratti – noiosa.

Voto: 2.5/5 stelline

 

2) La memoria delle ceneri, di Daniela Franceschi e Simone Valtorta (La Torre dei Venti)

Una Parigi nebbiosa e umida di inizio gennaio apre la scena del romanzo di Daniela Franceschi e Simone Valtorta (ed. La Torre dei Venti), le cui penne riescono sin dalle righe inziali a farci provare una sensazione di insicurezza e irrisolto: tra le pagine de La memoria delle ceneri – la libreria del demonio, infatti, incontreremo personaggi e situazioni tangibili, ma anche molti elementi inspiegabili e soprannaturali che renderanno la narrazione densa di mistero e carica di suspence.

Un romanzo letto in collaborazione con InkBooks; al rientro dalla pausa estiva, ricominceranno le pubblicazioni delle recensioni e… potrete trovare anche il mio pensiero completo su questo romanzo.

Voto: 4/5 stelline

 

 

3) In cammino, di Maurizio Bono (Vallardi)

Che la connessione – forse ancestrale e inspiegabile? – tra la passione per i libri e l’amore per le rigeneranti camminate in montagna (o, comunque, tra l’immersiva Natura) sia stata – ed è tutt’oggi – spesso fonte di dibattito e generatrice di illuminazione non è, per l’appunto, cosa nuova. Quello che può contribuire a sorprendere è il legame sempre più forte e iterato che il mondo della carta e il mondo del cammino continuano a stringere e riconfermare, quasi a voler presentare all’umanità il possibilismo di tale connubio, la fiducia nella solidità delle affinità pure. Maurizio Bono, giornalista e appassionato camminatore, propone la geografia dei suoi itinerari nel volume “In cammino” – edito Vallardi editore – sottolineando la natura stessa delle pagine da lui scritte: prendendo a modello le recensioni dei romanzi, la loro utilità e il significato che possono assumere per coloro che vi si avvicinano, ecco che “In cammino” intende tramutarsi in un assemblaggio di “recensioni di sentieri di montagna”. Anche in questo caso, troverete prossimamente la recensione completa su InkBooks.

Voto: 3/5 stelline

4) Nella balena, di Alessandro Barbaglia (Mondadori)

Ogni romanzo di Alessandro Barbaglia riesce a avvicinare l’anima all’onirico. Vi è qualcosa di magico e intangibile nelle sue narrazioni, qualcosa che non fatico a assimilare alla Fantasia pura. Quella stessa Fantasia che, ad esempio, ci permette di entrare insieme a Barbaglia all’interno della balena che dà il titolo alla sua nuova, favolistica narrazione. Oltre alla trama, nelle storie di questo scrittore, ciò che conta è il sottofondo che non smette mai di vibrare – più o meno in lontananza, a seconda di quanto noi gli concediamo di avvicinarsi – mentre le frasi, gli incastri di suggestione, le immagini di rugiada e lacrime si presentano sotto le dita dei lettori: un sottofondo d’inchiostro e d’amore, l’amore per la scrittura e per la narrazione delle storie, per l’invenzione di mondi e ombre, di scintille da seguire nei cieli bui delle notti senza stelle… quando le stelle da scovare diventano romanzi del calibro di “Nella balena”.

Come per i due romanzi precedenti, troverete prossimamente la mia recensione completa su InkBooks, ma sappiate già che ho davvero amato queste pagine.

Voto: 5/5 stelline

5) Persuasione, di Jane Austen (Mondadori)

La mia annuale rilettura austeniana mi ha portato tra le braccia commoventi e pulsanti del mio romanzo preferito – Persuasione – che non mi ha affatto deluso. Rileggerlo a sei anni di distanza dall’ultima volta è stata un’esperienza di consapevolezza e discernimento: mi sono, infatti, reso conto di quanto la zia Jane avesse (non chiedetemi come!) cercato di mettermi in guardia, di presentarmi anticipatamente delle situazione che, in seguito, ho sperimentato senza averle riconosciute come tali; attraverso la storia di Anne Elliot, Jane Austen mi aveva già fornito le risposte, lo sguardo acuto che avrei dovuto usare, i dettagli su cui avrei dovuto porre attenzione per potermi salvare.

Jane, però, mi ha dato nuovamente tutti i suoi consigli. E, questa volta, cercherò di non dimenticarli mai più.

Voto: 5/5 stelline

 

6) Molto rumore per Peter, Jean Webster (Vintage)

Secondo romanzo che leggo della casa editrice Vintage (se volete leggere il mio pensiero a riguardo di Un’insolita Mary, potete cliccare qui!), nonché primo classico proposto da questa nuova, apprezzabile realtà editoriale. Jean Webster non è un’autrice nuova alle mie letture (lo scorso anni, infatti, ho letto e recensito Papà Gambalunga – se vi interessa, trovate la recensione qui!) e in questo breve romanzo ha scelto di narrare le vicende di quotidianità di Peter Malone, uno dei “tuttofare” – nonché stalliere – che lavorano nella tenuta di Willowbrook, di proprietà della famiglia Carter.

Un romanzo e una narrazione leggeri, senza pretese, quasi didascalici, che risultano ideali compagni per una lettura estiva e svagante. Nei prossimi giorni, uscirà sul blog la recensione approfondita di questa lettura.

Voto: 3/5 stelline

 

 

7) Spider, di Patrick McGrath (Bompiani)

Dopo l’esperienza destabilizzante con Follia (trovate la mia recensione qui!), ho deciso di dare una seconda opportunità alla scrittura di Patrick McGrath. Potenzialmente, infatti, le trame dei suoi romanzi mi intrigano sempre, stante che, quanto viene narrato e l’etica dei personaggi creati dalla mente dell’autore finiscono sempre con l’irritarmi o il disgustarmi. Al centro di Spider vi sono le visioni poco attendibili e distorte del protagonista (che, per l’appunto, si fa chiamare Spider), il quale dopo averci immersi nella propria distorsione, ci catapulta nella verità, facendoci, quindi, scontrare con la dimensione dell’insanità mentale e della schizofrenia. Ma vi è sempre un elemento cardine nei romanzi di McGrath (o, quantomeno, nei due romanzi che ho letto io): l’adulterio. Gli uomini che scrivono di tradimento, come Patrick McGrath fa, lo fanno con una semplicità disarmante e incomprensibile, descrivendo quest’atto ignobile come se fosse una diretta conseguenza di una situazione sentimentale insoddisfacente, quasi giustificandone la genesi, l’atto (gli atti) e le derive. Non riesco davvero a comprendere o empatizzare con la leggerezza con cui McGrath tratta i traditori e le loro impunite malefatte.

Voto: 1/5 stelline

Ebbene, siamo giunti al termine di questo riassunto mensile che, come sempre, spero vi abbia tenuto – anche solo per qualche minuto – compagnia. Ho letto diversi romanzi in questo mese, piuttosto variegati e che hanno acceso in me sensazioni contrastanti. In tal senso, direi che agosto potrà distinguersi come un mese di buone letture. Vediamo cosa avrà in serbo per me settembre