Non ho mai amato la definizione di “superstizioso”; sembra che porti con sé una sorta di arretratezza. Viene sempre più spesso usata in forma dispregiativa. Credo che etichettarmi come superstizioso risulterebbe eccessivo: preferisco “rispettoso delle sagge credenze degli antichi” – suona meglio, non trovate? Eppure, questa volta, al di là di tutte le scaramanzie, ho deciso apertamente di parlarvi di una busta piuttosto corposa che sta per partire alla volta di Milano e del suo contenuto (per me molto prezioso).Già dalla sua prima edizione avevo adocchiato il Premio Nazionale di Letteratura Neri Pozza. Neri Pozza è un editore che mi piace particolarmente – posso annoverarlo senza dubbio alcuno tra i miei preferiti. Titoli non banali, copertine deliziose, pagine corpose, profumo della carta eccelso. Giunta la sua terza edizione mi sono deciso: partecipo! Ed ecco pronte le due copie della mia proposta editoriale, il modulo compilato in tutte le sue parti, il bustone giallo con l’indirizzo ben leggibile. Domani il mio quarto figlio di carta e inchiostro compirà il suo viaggio più importante e io mi sento emozionato come un genitore che vede il proprio pargolo mentre varca il confine dell’aula durante il suo primo giorno di scuola. Ammetto di non avere aspettative, per mia scelta: non le voglio. Mi hanno sempre e solo portato sofferenza e desidero che questa volta il tutto scorra nel modo più sereno possibile. Credo sia un bene sia per me sia per il mio romanzo.

Ma di quale storia stiamo parlando?

Mi fa sorridere definire “nuovo” questo romanzo; in realtà, ha già la sua età, ma le difficoltà editoriali, le attese, le speranze, la caparbietà lo hanno costretto a rimanere confinato in un cassetto per quasi due anni. Oggi ho deciso di presentarvelo. Ho fatto questa scelta perché, comunque vada il concorso, questa storia vedrà la luce. Ha vissuto troppo buio: è ora che “Benzina estetica sul mondo” possa brillare di luce propria.

“Benzina estetica sul mondo”: è questo il titolo. Sempre per la già citata scaramanzia, non mi ero mai espresso circa il nome di questo mio quarto figlio: desideravo restasse segreto, misterioso; sarebbe stato meglio non forzare la sorte e rispettare un devoto silenzio immaginario. Oggi spezzo questo silenzio e lo faccio con la consapevolezza che, in un modo o nell’altro, questa storia troverà una strada. Provo un profondo amore per “Benzina estetica sul mondo”, per Charlie e Aaron – i suoi protagonisti -, per Madrid – dove la storia è ambientata. Si tratta di uno scritto molto diverso rispetto alle mie pubblicazioni precedenti: l’Inghilterra ottocentesca è assai lontana e la contemporaneità spagnola incornicia con armonia lo scorrere delle vicende di questi due personaggi moderni, all’opposto ma del tutto complementari. Può essere definita una storia d’amore? Anche. Mi piace parlare di “Benzina estetica sul mondo” come di una storia di vita, di crescita, di rinascita. E in tutto questo l’amore ha ovviamente una sua immutabile centralità.

Le tempistiche saranno lunghe, ma conto di potervi aggiornare il prima possibile su eventuali esiti. Nel frattempo, in ogni caso, restate pronti ad accogliere – se lo vorrete – questa vicenda. Charlie e Aaron si concretizzeranno comunque.