Buon compleanno Harry!” è una delle prime frasi che leggiamo pronunciate da Hagrid, personaggio centrale in tutti e sette i volumi della saga che oggi – 26 giugno 2017 – compie ben vent’anni. Una serie di romanzi e di avventure che hanno tenuto incollati alle pagine milioni di lettori – dai più piccoli ai più insospettabili adulti – e che, ancora oggi, esercita un’influenza non indifferente sui gusti letterari degli appassionati di letteratura.

Harry Potter, Ron Weasley ed Hermione Granger sono diventati il terzetto di giovani eroi più famoso di tutto il globo; ciascun lettore può immedesimarsi in uno dei tre piccoli-grandi maghi: chi si sente più affine agli insegnamenti teorici, alla precisione, all’etica non potrà che strizzare l’occhio alla giovane strega mezzosangue più brillante che si sia mai vista ad Hogwarts; chi sente di possedere un carisma invidiabile, una sconsiderata mancanza del senso del pericolo e una buona dose di coraggio si vedrà più simile al noto protagonista; chi, invece, si riconoscerà negli errori di valutazione e nella goffaggine divertita, non si stupirà nel trovare – nella propria immagine allo specchio – dei riflessi scarlatti tra i capelli. Ciò che è certo è che, in tutti e tre i casi, tutti potranno riscoprire che il valore dell’amicizia non è estraneo a chi possiede un cuore puro.

Ma J.K. Rowling non ha creato solo una saga dedicata all’amicizia e all’amore, alla lotta tra bene e male o all’eterna credenza verso la magia; la nostra scrittrice – perché la Rowling è la scrittrice di noi tutti – ci ha accompagnati, per mano, attraverso la crescita dei suoi personaggi, rendendola nostra, facendocela vivere; crescendo anche noi stessi.

Tassorosso, Corvonero, Grifondoro e Serpeverde – le quattro case di Hogwarts nelle quali gli studenti della scuola di magia vengono smistati all’inizio del loro primo anno magico – sono manifesto di quattro grandi caratteri dentro ai quali l’intera umanità può riconoscersi. Fedeltà, intelletto, coraggio e furbizia stanno a rappresentare – un po’ come accadeva nell’antichità con i quattro elementi della natura – le quattro indoli che influenzano la vita e le scelte delle persone. La coppa delle case non vuole determinare la predominanza di un carattere sull’altro; vuole, bensì, essere lo stimolo per ciascuno di portare avanti il proprio sentire, di lottare con tutte le forze per non perdere le proprie credenze.

La speranza è centrale in tutti i capitoli della saga di Harry Potter. Credo, in tal senso, che Harry Potter sia il romanzo della speranza.

La pietra filosofale, la camera dei segreti, il prigioniero di Azkaban, il calice di fuoco, l’ordine della Fenice, il principe mezzosangue e i doni della morte sono le tappe del nostro viaggio all’interno del mondo creato dalla Rowling: sono sette passaggi a cui noi lettori veniamo sottoposti prima di giungere al termine dell’avventura. Passando da una speranza all’altra – tra una sconfitta e una difficoltà, tra una risoluzione e una vittoria sorprendente – ecco che arriviamo alla speranza finale, alla concretizzazione dell’augurio più grande: quello che l’amore, l’amicizia e la fiducia sapranno sempre sconfiggere il male. La saga di Harry Potter non è una favola: è una grande verità, è un lungo sogno che ritempra la speranza. Ogni libro possiede il proprio leit-motiv, una sorta di colonna sonora di parole che fa da sottofondo al lettura per tutta la durata del viaggio.

Si potrebbero fare infinite analisi sull’universo ‘potteriano’, partendo da ciascun capitolo o analizzando i personaggi, le svolte della trama, le caratteristiche che animano l’intera storia; sono stati scritti numerosi libri in merito.

Quello che questo breve intervento vorrebbe fare è semplicemente un ringraziamento dovuto da parte di un lettore che è cresciuto insieme al terzetto magico e ha vissuto pienamente le sue avventure, partecipando con pathos e commozione alle scoperte, ai pericoli, alle scomparse, alla maturazione, al sorriso e al pianto di eroi cartacei dai cuori pulsanti. Harry Potter è stato per me un amico che amava viaggiare e che, ogni tanto, tornava a trovarmi con nuove storie da raccontare. Attendere con ansia emotiva l’uscita di un nuovo volume di una saga, tuffarsi con curiosità morbosa tra le pagine profumate di libro nuovo, sentire quella fame di parole inedite sono tutti tasselli legati a un forte ricordo di gioventù; un ricordo che porterò sempre con me e che – con grande nostalgia – sempre mi mancherà.

Questa volta lo dico io: Buon Compleanno Harry!