Kairos Blog, recensione a “La notte delle Fate”

L’autore ci trasporta nel mondo magico del “piccolo popolo”: le fate. In un caleidoscopio di colori, profumi, musica e sensazioni inizia un viaggio fiabesco per gli occhi, il cuore e l’anima.

In questi racconti c’è tanto di noi: le nostre paure e debolezze, i nostri desideri; gli ostacoli che, spesso, troviamo sul nostro cammino e che sono dovuti ai nostri difetti e ai mali che affliggono il mondo; la volontà di cambiare il corso degli eventi. Faremo parte di questa lotta tra bene e male, rifletteremo sui valori e i principi che dovrebbero sorreggere l’umanità e sentiremo il leggero vento della speranza accarezzarci benevolo. Dieci fate narrano, a turno, storie antiche che parlano dell’uomo e della sua origine, del motivo che spinse il mondo degli spiriti a dividere il loro percorso da quello umano e di come l’amore sia l’unico sentimento in grado di redimere l’umanità.

«Cosa siamo disposti a fare per Amore?», chiese la sesta Fata, mentre elegantemente si stava sedendo su un tappeto di  morbido muschio impreziosito da perle di rugiada. Affrontare le nostre paure più nascoste? Rinunciare a ricchezze pur di ottenere la vera felicità? O anche, cedere tutto quanto di più prezioso possediamo?  Quella che state per ascoltare è una storia che ci parla anche di tutto questo… ( Da La notte delle fate).

Così, sarà l’amore il protagonista assoluto di questi racconti. Le fate desiderano che l’uomo possa ancora stupirsi, commuoversi, gioire o piangere e l’Autore, con tratto delicato, intinge la sua penna nel calamaio della fantasia per dipingere scene bucoliche e ancestrali, solo per noi. Il linguaggio, lieve e fluente come l’acqua fresca di un ruscello che scorre verso la valle, ci traghetta da un luogo all’altro, in questa notte delle Fate, per farci accomodare tra fili d’erba argentei, muschi, canneti e fiori pronti ad ascoltare:

“Tendete le orecchie, mentre passeggiate in un bosco, in campagna o tra le rocce lisce di un sentiero montano, e chiudete gli occhi; con molta attenzione – e parecchia fortuna – potreste sentire un dolce canto provenire da un ruscello, delle timide risate celarsi dietro fogliami verdeggianti o, perché no, scovare piccole creature alate e luminescenti posarsi di fiore in fiore o tracciare raffinatamente in cielo figure evanescenti.” (da “La notte delle fate”)

E noi ascolteremo, attenti, e non vorremmo svegliarci mai ma, purtroppo, una di queste bellissime Fate ci soffierà sul viso un po’ della sua pregiata ‘polvere d’oro’ e dovremo ritornare al mondo reale. Ma non disperate, ogni anno le Fate si radunano, in luoghi sempre diversi, per incantarci con le loro storie. A presto! Ci ritroveremo dentro un sogno…

LEGGERLO SI/ NO

Sì, assolutamente sì, per sognare anche se siamo adulti. Alcune storie raccontate affondano le loro radici in leggende antiche e hanno il sapore di qualcosa di conosciuto, di atavico e rimasto sepolto in qualche angolo della nostra memoria.

Il linguaggio che Matteo Zanini usa è semplice ed elegante, lo scrittore dipinge con le parole scenari fantastici nei quali, seppur per un piccolo momento, desidereremo perderci per ritrovare il nostro Io bambino.

Recensione a cura di: Angy C. Argent

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