Le vacanze estive sono un lontano ricordo e le giornate sono tornate a colmarsi della consueta quotidianità. Cosa c’è di più rassicurante della cara zia Jane? Continuiamo, quindi, il nostro viaggio alla scoperta di “Lady Susan”: oggi affrontiamo un tema centrale di questo romanzo giovanile, ovvero il corteggiamento.

Uno dei temi principali in Lady Susan è senz’altro quello del potere seduttivo del femminile nei confronti dei personaggi maschili del romanzo: Lady Susan Vernon, difatti, nonostante l’età e la sua condizione di vedovanza, non cessa di tessere intrighi che la riguardano in prima persona. In tutta la durata della vicenda della quale l’autrice ci rende partecipi, la protagonista civetta – al pari di una giovinetta ben istruita in merito e pronta a cimentarsi in quest’arte – con due uomini differenti per poi sposarne un terzo. Quando Lady Susan capisce che il suo amoreggiare con Mr. Manwaring – uomo sposato e tremendamente geloso – potrebbe risultare assai pericoloso per la sua incolumità e la propria apparente moralità, ecco che il suo obiettivo si sposta immediatamente verso un giovane uomo che ella ha la fortuna di poter conoscere e frequentare praticamente ogni giorno nella residenza del cognato: Mr. Reginald de Courcy.

L’interesse di Lady Susan preoccupa immediatamente la cognata, sorella di Reginald, Mrs. Catherine Vernon, la quale esprime, tramite alcune lettere alla madre, le sue angosce legate ai tentativi – riusciti – di Lady Susan di corteggiare il suo povero fratello: “Lady Susan è riuscita, nel volgere di due settimane, a conquistare mio fratello. In breve, sono convinta che lui abbia deciso di prolungare il suo soggiorno oltre il periodo per l’attrazione che prova verso di lei, più che per il desiderio di andare a caccia con Mr. Vernon; e naturalmente, la lunga durata della sua visita non mi procura il piacere che mi darebbe in altre circostanze la compagnia di un fratello. Sono invece irritata dagli artifici di questa donna senza scrupoli. Quale prova della sua pericolosa influenza potrebbe essere più significativa del repentino cambiamento di opinione da parte di Reginald, il quale, quando entrò in casa le era decisamente avverso? Nella sua ultima lettera mi aveva addirittura fornito dei particolari, appresi da un signore che la conosceva molto bene, che, se fossero veri, dovrebbero suscitare un senso di repulsione verso questa donna, e ai quali lo stesso Reginald era del tutto propenso a credere. Sono certa che non vi era donna in Inghilterra di cui egli avesse una più bassa opinione“.

La seconda lettera evidenzia maggiormente la preoccupazione di Mrs. Vernon, nonché la furbizia di Lady Susan:

Devo ammettere che Lady Susan ha calcolato ogni suo comportamento per scacciare da noi questa idea: non ho riscontrato in lei la più piccola sconvenienza, non un accenno di superbia, di immodestia o di leggerezza; del resto, è così affascinante, che non mi sarei stupita se egli ne fosse stato conquistato non sapendo nulla di lei prima di incontrarla; ma il fatto che ne sia attratto, cosa di cui sono certa, contro ogni ragionevolezza e giudizio, mi lascia davvero attonita. La sua ammirazione è stata grande fin dall’inizio, ma non più di quanto fosse naturale, e non mi sono meravigliata del fatto che fosse affascinato dalla gentilezza e dalla finezza dei suoi modi; le ultime volte che l’ha menzionata, però, si è profuso in lodi e ieri ha addirittura affermato che nessun sentimento che tale bellezza e tali doti possono suscitare nel cuore di un uomo lo sorprenderebbe; inoltre, alla mia obiezione contro la sua cattiva indole, ha replicato che qualsiasi errore Lady Susan abbia commesso è attribuibile alla scarsa educazione ricevuta ed al matrimonio troppo precoce, ed ha concluso che è una donna meravigliosa. […] Le intenzioni di Lady Susan, naturalmente, sono quelle di una vera civetta che desidera l’ammirazione universale. Mi rifiuto di immaginare, anche solo per un istante, che ella abbia in mente qualcosa di più serio, ma mi mortifica vedere un giovane di buonsenso come Reginald completamente ammaliato“.

Contemporaneamente, la stessa Lady Susan comunica, alla sua amica corrispondente Mrs. Johnson, le sue intenzioni ed il fatto che consideri Mr. de Courcy facilmente raggirabile e controllabile secondo le proprie volontà. Emerge in questo frammento l’assoluto disinteresse che la protagonista prova nei confronti dell’uomo che sta spudoratamente manovrando:

“Ti sono riconoscente, mia cara amica, del consiglio su Mr. de Courcy, poiché so che nasce dalla sincera convinzione della sua utilità, tuttavia non so risolvermi a seguirlo. Non posso decidere con leggerezza su una questione tanto seria come il matrimonio, soprattutto ora che non ho necessità di denaro e dal momento che, probabilmente, fino alla morte del vecchio padre, otterrei ben pochi benefici da questa unione. È vero che sono abbastanza presuntuosa da crederla alla mia portata: ho sperimentato il mio potere su Mr. de Courcy, e ora posso compiacermi del successo ottenuto su un animo maldisposto nei miei confronti e pieno di pregiudizi verso ogni mia passata azione. Anche sua sorella si è convinta, spero, di quanto sia meschino mettere in cattiva luce qualcuno […]. Riconosco chiaramente il suo disagio di fronte ai miei progressi nella considerazione del fratello, e ne deduco che è disposta a tutto pur di ostacolarmi; ma dopo aver insinuato in lui il dubbio sull’obiettività delle opinioni di sua sorella, penso di poterla sfidare. […] L’ho completamente soggiogato col sentimento e con la conversazione seria, e posso azzardarmi a dire di averlo fatto quasi innamorare, senza aver l’aria di amoreggiare nel senso più comune del termine.

L’aspetto più interessante che è possibile notare nel carattere di Lady Susan e nel modo in cui decide di agire all’interno della vicenda – e che la collega in maniera inequivocabile ad un personaggio chiave di Ragione e sentimento – è la totale freddezza con cui circuisce Reginald de Courcy. In Lady Susan, emerge l’idea di seduzione come gioco di potere, perfettamente confrontabile con la seduzione maschile di cui si trova un esempio perfettamente riuscito nel personaggio di John Willoughby. Entrambi, infatti, sono spinti da un sentimento assolutamente fittizio, che viene inizialmente mascherato in reale interesse verso la vittima prescelta. Curiosa è sicuramente la scelta, da parte della Austen, di affidare una simile indole ad una delle sue eroine: tale atteggiamento è sempre stato, difatti, prerogativa dei villain maschili, di cui l’autrice aveva certamente numerosi e notevoli esempi a disposizione.

Ecco, quindi, che la giovane Austen comincia a prendere coscienza degli intrighi del mondo, aspetti che la faranno da padroni – sotto certi aspetti – anche nel romanzo accennato poco sopra e le cui affinità con Lady Susan saranno centrali nella prossima puntata di questa rubrica.