Se nella scorsa puntata di #BecomingJane abbiamo visto una nuova (possibile) figura del libertino ne I Watson, in quella odierna ci avviciniamo a un personaggio maschile che – presumibilmente – avrebbe potuto far concorrenza al noto Mr. Fitzwilliam Darcy, ovvero Lord Osborne.

Mr. Darcy è diventato, nel corso del tempo, il protagonista austeniano maschile più amato e meglio conosciuto. Anche in I Watson, come in ogni romanzo austeniano che si rispetti, compare – al momento giusto – un uomo che entra sapientemente nella vita dell’eroina. Tutto fa pensare che il suddetto eroe (Lord Osborne, per l’appunto) sarà colui che farà breccia nel cuore di Emma, e tale ipotesi può giustamente sorgere vista l’evidente somiglianza che la scena del romanzo incompiuto ha con una delle prime di Orgoglio e pregiudizio. Emma Watson e Lord Osborne, difatti, si vedono per la prima volta ad un ballo e le “prime impressioni” che egli suscita nel cuore della giovane fanciulla non sono affatto dissimili da quelle che la ben più nota Elizabeth Bennet cova nel suo animo in seguito al primo ballo, durante il quale avviene il suo incontro col signor Darcy. La signorina Watson affermerà:

«[…] E di Lord Osborne che ve ne pare, Miss Watson?» «Che sarebbe affascinante anche se non fosse un Lord, e forse sarebbe più educato, ci terrebbe di più a riuscire simpatico e si mostrerebbe divertito, al momento giusto.» «Parola mia, siete severe con il mio amico! Vi posso assicurare che Lord Osborne è davvero un tipo simpatico.» «Non metto in dubbio i suoi pregi, ma non mi piace la sua aria indolente.»

Ecco, invece, come Jane Austen presenta ai suoi lettori il personaggio di Fitzwilliam Darcy in Orgoglio e pregiudizio:

…il signor Darcy, attrasse presto l’attenzione di tutti per la figura alta ed elegante, i bei lineamenti, il nobile portamento e le voci sulla sua rendita da diecimila sterline l’anno, che già pochi minuti dopo il suo arrivo circolavano nella sala. Gli uomini lo definirono raffinato, le signore dichiararono che era molto più avvenente del signor Bingley, e tutti lo guardarono con grande ammirazione fino a metà serata, quando il suo comportamento fu tanto deplorevole da rovesciare la sua popolarità. Si scoprì infatti che era orgoglioso, superbo e incontentabile, e i suoi possedimenti nel Derbyshire non potevano compensare i suoi modi scostanti e sgradevoli, che lo rendevano indegno di confronto con l’amico Bingley. […] Che contrasto tra lui e l’amico! Il signor Darcy danzò solo una volta con la signorina Hurst e un’altra con la signorina Bingley, si rifiutò di essere presentato alle altre signore e passò il resto della serata a passeggiare per la stanza, scambiando di quando in quando qualche parola soltanto con le persone del suo gruppo. Il suo carattere era evidente. Era l’uomo più superbo e antipatico del mondo e tutti sperarono di non rivederlo.

Non soltanto la caratterizzazione fisica e l’apparente aria di superiorità avvicina Lord Osborne a Mr. Darcy; l’autrice sottolinea, in entrambi i casi, anche la loro evidente avversione nei riguardi della danza:

Lord Osborne era un giovane molto bello, ma c’era in lui un che di freddo e trasandato, una sorta di imbarazzo, che pareva esprimere la sua estraneità alla sala da ballo. Egli, infatti, veniva soltanto perché era suo dovere compiacere i cittadini: non era affatto interessato alla compagnia delle signore, né aveva mai ballato.

A causa della scarsità di cavalieri, Elizabeth Bennet era rimasta seduta due giri, mentre il signor Darcy si trovava in piedi vicino a lei, tanto da farle sentire la conversazione fra lui e il signor Bingley, che aveva smesso un momento di ballare per invitare l’amico ad unirsi alle danze. «Avanti, Darcy,» gli aveva detto «vieni a ballare. Non mi piace vederti lì impalato e tutto solo. Ti divertiresti molto di più a ballare.» «Non ne ho proprio voglia. Sai quanto detesto la danza, a meno di non conoscere molto bene la mia dama. In un’occasione come questa sarebbe insopportabile. Le tue sorelle sono impegnate e per me sarebbe un castigo intrattenermi con qualsiasi altra donna presente in questa sala. […] L’unica ragazza bella della sala sta ballando con te», replicò Darcy guardando la maggiore delle signorine Bennet. «Oh sì! È la più bella creatura che abbia mai incontrato! Ma proprio dietro di te è seduta una delle sue sorelle, che è davvero graziosa e, mi sembra, molto simpatica. Permettimi di chiedere alla mia dama di presentarvi.» « Di chi parli?» e voltandosi fissò un momento Elizabeth fino a incontrarne lo sguardo, quindi distolse il suo e disse freddamente: «È passabile, ma non così bella da tentarmi.

Emma Watson si trova, dunque, in una situazione simile a quella della signorina Bennet, anche se le intenzioni della Austen (come sappiamo da una dichiarazione lasciata dalla sorella Cassandra) non erano le medesime di Orgoglio e pregiudizio: Emma, infatti, “avrebbe declinato la proposta di matrimonio di Lord Osborne, e molto dell’interesse del racconto sarebbe derivato dall’amore di Lady Osborne per Mr. Howard, innamorato invece di Emma, che alla fine avrebbe sposato”.