Concludere un anno è il modo migliore per fermarsi e dare un’occhiata malinconica ai momenti trascorsi dei mesi passati. Questo 2017 è stato un anno tanto rapido quanto difficile. Non è stato un anno felice, tutt’altro. In tutta onestà, anche a livello di letture non ho riscontrato grandissime soddisfazioni: tra le mie 21 letture del 2017 poche sono state le sorprese piacevoli o le scoperte ammalianti; molte le delusioni o le letture poco stimolanti. Ad ogni modo, tirare le somme permette di mettere un punto e ricominciare, con maggiore speranza. Eccomi a presentarvi, quindi, il bilancio delle mie letture dell’ultimo anno.

Gennaio è cominciato con una lettura le cui prime pagine si erano presentate a me durante le ultime ore del 2016. Un Natale tutto per sé è una raccolta di racconti a tema – ovviamente – natalizio edito dalle Edizioni Croce, scritti a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento da diverse autrici inglesi, americane e italiane. Se metà dei racconti sono stati un piacevole diversivo, l’altra metà poteva tranquillamente essere sostituita senza rimorsi.
[voto: 5/10]

La seconda lettura dell’anno – Harry Potter e la maledizione dell’erede – era d’obbligo per un appassionato del mondo potteriano quale sono. Non potevo esimermi dal tuffo nostalgico nelle atmosfere magiche che mi avevano conquistato da piccolo, facendomi crescere e maturare insieme a personaggi che sono diventati quasi miei amici, immerso in un luogo che – ancora oggi – avrei voluto poter frequentare realmente. Sebbene si tratti di un’opera sottotono e (forse) concepita ad esclusivo scopo di marketing, è stato impossibile non apprezzare questo “spin off” potteriano, anche se non interamente.
[voto: 6/10]

Dopo aver apprezzato il film (credo fortemente sia uno dei film più belli degli ultimi anni!) non potevo evitare di leggere il romanzo da cui ha avuto origine. L’amore bugiardo (in lingua originale Gone Girl) ha confermato ogni complimento e tutti i positivi aspetti che avevo potuto assaporare nella versione cinematografica. I colpi di scena, ovviamente, non sono stati altrettanto sorprendenti, poiché già conoscevo piuttosto bene lo scorrere della trama, ma la godibilità di questa storia ha reso “L’amore bugiardo” uno dei libri più belli letti in questo 2017.
Qui potete leggere la mia recensione pubblicata su Inkbooks.
[voto: 8/10]

La casa editrice Flower-ed negli ultimi anni sta portando alla luce delle traduzioni splendide di manoscritti incompiuti e dimenticati della letteratura anglo-americana. Durante il 2017, in particolare, molta attenzione è stata data all’opera di Charlotte Brontë. Primo di un quartetto splendido, La storia di Willie Ellin è l’embrione di quello che sarebbe certamente divenuto un grande romanzo bronteano. Willie Ellin, secondo le intenzioni iniziali, doveva essere il secondo protagonista maschile a cui Charlotte Brontë avrebbe donato materialità cartacea (il primo era stato William Crimsworth, voce narrante e centrale de Il professore), un’indipendenza artistica che Charlotte stessa ricercò per tutta una vita. Una lettura gradevole, spezzata dalla storia letteraria della sua stessa autrice.
Qui potete leggere la mia recensione pubblicata su Inkbooks.
[voto: 7/10]

Sempre grazie alla mia collaborazione con la bellissima realtà di Inkbooks ho potuto leggere – quasi in anteprima – un brevissimo testo di Edgar Allan Poe edito da Leone EditoreDue chiacchiere con la mummia.
Uno scarno testo, un racconto da leggere tutto d’un fiato, che può senz’altro portare a brevi, ma incisive riflessioni circa l’epoca che tutt’oggi stiamo attraversando, dove la sapienza degli antichi viene troppo spesso messa da parte, nel quale Poe pone a confronto l’antico e il moderno, la storia e la scienza.
Qui potete leggere la mia recensione pubblicata su Inkbooks.
[voto 6.5/10]

Passiamo ora al primo romanzo scritto da un’autrice italiana contemporanea che ho scoperto quest’anno. Pubblicato da MarsilioSolo se c’è la Luna è l’ultima fatica letteraria della siciliana Silvana Grasso. Il romanzo è anche stato candidato al Premio Strega di quest’anno, senza purtroppo riuscire ad accedere alle fasi finali.
L’ho definito, senza accezione negativa, un romanzo aspro, che si sviluppa a cavallo tra la Sicilia degli anni Cinquanta – con la sua rudezza, la sua arsura impietosa, i suoi limiti e le sue concretezze – e il sogno americano, che spinge alcuni dei personaggi a gettare lo sguardo verso un altrove straniero, sconosciuto e apparentemente pregno di possibilità.
Ho anche avuto modo di scambiare qualche parola con l’autrice, che ho trovato affabile e simpatica!
Qui potete leggere la mia recensione pubblicata su Inkbooks.
[voto 6/10]

Altra interessante collaborazione quella con Iperborea, di qui quest’anno ho potuto leggere due titoli: Fair Play, di Trove Jansson e L’arte della fuga, di Fredrik Sjöberg.
Il primo sembra quasi una sceneggiatura: pochi dettagli, uno scorrere delle righe rapido e diretto, dialoghi che si susseguono con ritmo. La Jansson ci racconta la storia di due donne che hanno trascorso una vita insieme, imparando a conoscersi nel profondo fino ad accettarsi completamente.
Il secondo è un itinerario romanzato e didascalico della vita di un acquarellista, dei luoghi della sua storia, delle passioni suscitate dalle sue pennellate morbide e parlanti. Le riflessioni dell’autore che si frappongono tra una tappa e l’altra della vita di Gunner Mauritz Widfross sono il vero fiore all’occhiello di questo libro: sfumature affascinanti e profondità racchiuse tra un punto e l’altro di frasi brevi, dense, rivelatrici.
Qui la recensione a Fair Play su Inkbooks.
Qui la recensione a L’arte della fuga su Inkbooks.
[voto medio: 5/10]

La seconda bella sorpresa letteraria del 2017 mi ha portato nella mia amata Inghilterra vittoriana, tra le pagine (alcune delle tante!) scritte da William Wilkie Collins, creatore del romanzo giallo. La donna in bianco è uno dei suoi titoli più famosi, nonché uno di quelli da cui gli esperti consigliano di partire nell’approccio alla sua opera maestosa. E così ho fatto, mentre continuavo a collezionare i titoli già editi (specialmente quelli delle vecchie edizioni Fazi dei primi anni 2000, che trovo esteticamente perfette). Collins non mi ha deluso e, sicuramente, il prossimo anno mi concederò un altro tuffo in uno dei suoi romanzoni.
Qui la mia recensione pubblicata su Inkbooks.
[voto: 8/10]

Seguendo il filo tracciato dalla Flower-ed mi sono ritrovato tra le pagine (sempre, ahimé, incompiute!) della Emma di Charlotte Brontë, un altro brevissimo stralcio dell’autrice inglese. Ovviamente il godimento di tali testi è determinato dalla passione per i romanzi compiuti che già ho affrontato.
Ad ogni modo, resto convinto che il lavoro che questa casa editrice sta compiendo sia di una pregevolezza lodevole.
[voto: 7/10]

Primo di due romanzi dedicati all’epoca ellenistica affrontati durante il 2017, Afrodite bacia tutti è anche stato il secondo testo italiano al quale mi sono avvicinato in questi mesi. L’opera di Stefania Signorelli edita dalla piccola casa editrice Prospero editore raccoglie spaccati di vite quotidiane, situazioni in cui tutti noi – più o meno – possiamo rispecchiarci, vissute in prima persona da coloro che siamo sempre stati abituati ad ammirare nella loro grandezza, nei loro capricci, nelle loro avventure cariche d’emozione. Racconti capaci di mostrarci che, anche gli déi greci, senza lo splendore delle proprie auree o la benevolenza dell’ambrosia, sarebbero stati proprio come tutti noi: comuni mortali.
Qui potete leggere la mia recensione pubblicata su Inkbooks.
[voto: 6/10]

Sto collezionando così tanti romanzi e racconti di Elizabeth Gaskell! Quest’anno, in particolare, ne ho recuperati diversi, sebbene debba ancora affrontare il suo masterpiece per eccellenza (“Nord e Sud”). La casa nella brughiera rispecchia pienamente tutte le caratteristiche del racconto natalizio ottocentesco (non a caso l’autrice lo scrisse sotto commissione dell’amico e collega Charles Dickens senza esserne mai pienamente soddisfatta).
Tipiche dei libri-strenna natalizi sono le tematiche forzatamente moraleggianti e le finalità edificanti, i personaggi dai caratteri contrapposti, la brevità.
Qui potete leggere la mia recensione pubblicata su Inkbooks.
[voto: 6/10]

Ho la fortuna (e l’onore) di conoscere l’autore de Le alchimie dell’anima: Rumi Nicola Crippa, poeta e scrittore di Bergamo, col quale ho condiviso alcune avventure letterarie (e col quale, spero, di poterne condividere anche altre!). Questo libro edito da Lubrina editore è un insieme di racconti brevi, immagini e poesie unite da Rumi con l’intento di creare un percorso interiore capace di scavare nell’anima luminosa che abita i nostri battiti.
Se desiderate leggere qualcosa di inconsueto e ben scritto, buttatevi ad ali aperte!
Qui potete leggere la mia recensione pubblicata su Inkbooks.

[voto: 8/10]

Ecco, ci siamo: qui David Herbert Lawrence mi ha veramente deluso – un’altra volta!
Dopo aver letto e amato nell’adolescenza L’amante di Lady Chatterley non sono mai più riuscito a trovare un romanzo o un racconto di questo autore capace di risvegliare in me le stesse emozioni di allora. La stessa cosa è accaduto con La volpe, un romanzo abbastanza insulso e poco coinvolgente, indegno di quel bel ricordo che, anni fa, mi fece annoverare Lawrence tra i miei autori preferiti.
Qui potete leggere la mia recensione pubblicata su Inkbooks.
[voto: 3/10]


Altro grande classico letto nel 2017 (lettura che rimandavo dai tempi del Liceo) è stato Dracula di Bram Stoker, sul quale credo non ci sia bisogno di spendere molte parole. L’unico grande consiglio che mi sento di darvi è quello di evitare l’edizione in mio possesso – quella edita da Crescere edizioni – poiché scomodissima da leggere e con qualche errore presente al suo interno. Per il resto, ovviamente, il romanzo è consigliatissimo!
Qui potete leggere la mia recensione pubblicata su Inkbooks.
[voto: 8/10]

Chi mi conosce lo sa: ogni anno rileggo un romanzo di Jane Austen. Ne ho bisogno, necessito della sua penna, delle sue atmosfere, delle sue storie immortali. Quest’anno è stata la volta del notissimo Orgoglio e pregiudizio, che non leggevo da sei anni. Mi ha emozionato e coinvolto come durante le letture precedenti; e sono certo che, tra sei anni, saprà animarmi ancora. L’anno prossimo, se non sbaglio, toccherà a L’abbazia di Northanger. Senza dubbi e senza indugi: il romanzo più bello letto nel 2017!
[voto: 10/10]


Passando da un capolavoro a qualcosa di difficilmente descrivibile, arriviamo a quello che definirei senza problemi il libro più brutto letto in quest’anno: La borsa delle cianfrusaglie di Zia Jo, assemblaggio di “racconti” scritti da Louisa May Alcott è – in definitiva – un testo imbarazzante. Non mi soffermo oltre, vi lascio direttamente alla mia recensione pubblicata su Inkbooks, che ritengo assai esaustiva.
[voto: 1/10]

Penultima autrice italiana del 2017 – e altra mia conoscenza personale – La signora dei gomitoli è il secondo libro scritto e pubblicato (da Rizzoli) di Gisella Laterza, scrittrice e giornalista bergamasca – giovanissima e dotata.
Si tratta di una raccolta di racconti confortanti e carezzevoli, morbidi come le coperte di pile che si usano d’inverno, mentre fuori dalla finestra la nebbia densa avvolge ogni luce.
Gisella Laterza ci porta con sé, mano nella mano, in giro per l’Italia. Me la immagino sorridente, con uno zaino sulle spalle e un taccuino stretto tra le mani, mentre prende appunti, chiacchiera coi passanti, con gli anziani, con i bambini e inizia a costruire i suoi mondi – quelli che poi, una volta perfezionati, lascerà liberi di librarsi nei cieli della fantasia.
Qui potete leggere la mia recensione pubblicata su Inkbooks.
[voto: 7/10]

 
Durante l’università – in uno splendido corso di Storia della critica letteraria – ho potuto studiare il pensiero filosofico-letterario di Mary Wollstonecraft, il quale mi aveva completamente catturato. Ricordo quell’esame come uno dei più belli e stimolanti di tutta la mia carriera universitaria. Quando seppi che Elliot aveva pubblicato Mary, romanzo di quest’autrice femminista (nonché madre di Mary Shelley) non ho resistito e lo acquistai subito. La copertina splendida lascia spazio a un contenuto che ben si confà allo spirito dell’autrice (e come poteva non essere così?). Un romanzo breve ma illuminante; un testo che andrebbe certamente studiato e approfondito di più.
[voto: 7/10]

Regalo inaspettato di due cultrici della letteratura – nonché insegnanti di scrittura creativa presso Il Paese che non c’è di Bergamo – Il castello dei Destini incrociati mi ha riportato ad un Calvino che non affrontavo da parecchio tempo. Un libro giocoso e machiavellico, che prende spunto da un mazzo di tarocchi che, tra l’altro, è conservato nella Biblioteca Angelo Maj di Città Alta (in Bergamo). Un motivo in più per affrontare questa piacevole, divertente lettura.
[voto: 7/10]

L’ultimo romanzo di cui ho completato la lettura in quest’anno è stato Aphrodite, di Pierre Louys, edito nella splendida collana I Classici Classici della Frassinelli editore (che belle edizioni pubblicavano, un tempo!). Purtroppo, le aspettative su questo testo che strizza l’occhio all’ellenismo e al romanzo erotico sono state ampiamente deluse. Lo stile di questo autore francese intende fare eco alla scrittura dei poeti maledetti, senza però riuscire a nutrirsi di quelle immagini ispirate e di quelle atmosfere che, ancora oggi, danno forza a un movimento letterario che – nel bene e nel male – ha lasciato un segno indelebile nel tempo.
[voto: 5/10]

Non rientrano pienamente in questo bilancio annuale le due letture che non sono riuscito a completare prima della fine del 2017. Si tratta di Clarissa di Samuel Richardson (Frassinelli), che avrò in lettura per i prossimi dieci anni (ma lo terminerò, promesso! Anche perché mi sta piacendo!) e di Nottuario di Thomas Ligotti (Il Saggiatore), una raccolta di racconti a cavallo tra il thriller e l’oscuro della quale non sono ancora pienamente convinto; attendo di completarlo (sono a metà) per farmene un’idea precisa.

Come anticipato, non si è trattato di un anno splendente. Poco prima di Natale ho scoperto che negli ultimi due anni e mezzo il segno dei Pesci è stato martoriato da un perfido Saturno contro (come non pensare a Ozpetek?), il quale ha finalmente deciso di liberarci della sua scomoda presenza. Confido anche negli astri per un 2018 accompagnato da letture luminose.

E voi? Quali romanzi avete letto nel 2017? Sono curioso di conoscere i vostri “top” e i vostri “flop”!
Ah, dimenticavo… Buon anno a tutti!