Ogni cittadina ha la sua “gran dama”: Jane Austen ne inserisce una anche nel suo Sanditon. La abbozza, come qualsiasi aspetto in questo romanzo, ma ne lascia una traccia sufficiente affinché la si possa – anche solo brevemente – connotare e rapportare ad altri personaggi più noti della scrittrice.

Anche in Sanditon, come s’è accennato due puntate addietro, Jane Austen non perde la sua vena ironica; come ci ricorda Virginia Woolf:

Veniva così naturale alla Austen descrivere le persone attraverso le loro pecche che se nel suo spirito vi fosse stata anche una minima traccia di acidità e di cattiveria i suoi romanzi ci avrebbero dato della vita un quadro totalmente satirico. Apriteli in qualsiasi punto, potete essere quasi certi che incontrerete qualche passo che in modo squisito satireggia le assurdità della vita, ma senza cattiveria, in parte senza dubbio perché la Austen aveva una vita felice, e in parte perché non aveva nessun desiderio che le cose fossero diverse da come sono“.

Uno dei bersagli di quest’ultima avventura letteraria è senz’altro Mr. Parker, colui che presenta alla protagonista Charlotte la “gran dama” di Sanditon:

Ogni paese deve avere una gran dama. La gran dama di Sanditon era Lady Denham, e durante il viaggio da Willingden alla costa, Mr Parker fornì a Charlotte tutti quei dettagli su di lei, ai quali in precedenza non aveva accennato. […] Non si poteva parlare a lungo di Sanditon senza introdurre Lady Denham; e che fosse un’anziana signora molto ricca, che avesse seppellito due mariti, che conoscesse il valore del denaro, che fosse molto ammirata e ospitasse una cugina povera erano fatti già noti, ma alcuni ulteriori particolari alla sua storia e al suo carattere servirono ad attenuare la monotonia di una lunga salita, o di un tratto di strada fangoso, e offrirono alla giovane ospite la possibilità di conoscere più a fondo una persona che adesso, probabilmente, avrebbe frequentato ogni giorno. Lady Denham, nata a Brereton, sebbene ricca di famiglia non aveva ricevuto un’educazione all’altezza. Aveva sposato in prime nozze un certo Mr. Hollis, un uomo che possedeva sostanziose proprietà nella zona: numerose di trovavano proprio nel distretto di Sanditon, tra cui una villa e una tenuta. Mr. Hollis era già un uomo anziano quando ella, a trent’anni, l’aveva sposato. I motivi di un tale matrimonio non risultavano chiari a distanza di quarant’anni; ella, però, si era sempre prodigata nel curarlo e soddisfarlo, tanto che Mr. Hollis alla sua morte le aveva lasciato tutti i suoi beni, di cui lei poté disporre liberamente. Dopo una vedovanza di alcuni anni, si risolse a sposarsi di nuovo. Il defunto Sir Harry Denham di Denham Park nelle vicinanze di Sanditon, era riuscito a far trasferire la signora e i suoi considerevoli averi nelle sue proprietà. ma non era riuscito a portare a termine il proposito che gli era stato attribuito: rendere stabilmente ricca la sua famiglia. Lady Denham era una persona troppo prudente per lasciare tutto in mano altrui, e dopo la morte di Sir Harry, quando era ritornata nella sua casa a Sanditon, si diceva che si fosse vantata con un amico che «sebbene da quella famiglia non avesse ottenuto nulla se non il titolo, in ogni caso non aveva dato nulla in cambio».

Queste parole non possono non ricordare quelle di un altro famosissimo personaggio che la Austen si è divertita a ridicolizzare con tutta la maestria di cui era capace: il ruolo di Mr. Parker appare, infatti, è decisamente simile a quello incarnato in Orgoglio e pregiudizio da Mr. Collins. Le descrizioni stucchevoli e ben poco disinteressate nei confronti della “gran dama” di Rosings riecheggiano in quelle espresse da Mr. Parker a Charlotte:

“Ho avuto la fortuna di godere del sostegno dell’illustrissima Lady Catherine de Bourgh, vedova di Sir Lewis de Bourgh, grazie alla cui generosità e liberalità sono stato prescelto per la carica di rettore di questa parrocchia. In questa veste il mio impegno più grande sarà servire sua Signoria con rispettosa riconoscenza ed essere sempre pronto a compiere i riti e le cerimonie istituite dalla Chiesa d’Inghilterra. […] Il signor Collins fece sfoggio di eloquenza nel tesserne le lodi. Il soggetto gli faceva assumere una solennità ancora maggiore del solito e fu con aria di grande importanza che dichiarò di non avere mai visto in vita sua un comportamento simile in una persona d’alto rango: tanta disponibilità e affabilità, quanta ne aveva sperimentata egli stesso in Lady Catherine. […] Molti dei suoi conoscenti consideravano Lady Catherine altezzosa, ma lui non aveva trovato in lei che affabilità, sempre. Gli aveva sempre parlato come a qualunque altro gentiluomo“.

Nonostante i tentativi del signor Collins, la sua descrizione della sua protettrice non sarà sufficientemente persuasiva: Elizabeth Bennet, infatti, non si lascerà abbindolare dalle leziose parole del cugino e, una volta conosciuta personalmente Lady Catherine de Bourgh, affermerà: “il signor Collins […] parla con grande ammirazione tanto di Lady Catherine quanto della figlia, ma da certi particolari che ci ha riferito di sua Signoria, ritengo che la gratitudine lo tragga in inganno e che, anche se è sua protettrice, Lady Catherine sia una donna arrogante e superba.”

Lo scarto che è possibile individuare nella presentazione di Mr. Parker riguarda il fatto che egli conserva evidentemente un minimo di coerenza rispetto al signor Collins – che ne è invece del tutto privo. Ciò emerge senz’altro dalla parte conclusiva del suo discorso su Lady Denham, che appare lievemente neutrale e concreto:

Non manca di mostrarsi […] un po’ superba, ma non in maniera offensiva; e ci sono anche momenti, e situazioni, in cui il suo amore per il denaro oltrepassa il limite. Ma è una brava donna, proprio una brava donna, una vicina molto premurosa ed amichevole; un ottimo carattere, allegro e indipendente, e i suoi difetti sono tutti da attribuire alla mancanza di educazione. Possiede per natura delle buone facoltà intellettive, ma non sono state coltivate. Ha un cervello fino, come anche una costituzione sana per una donna di settant’anni, e contribuisce allo sviluppo di Sanditon con un impegno veramente ammirevole, anche se, ogni tanto, emerge una certa meschinità.

In Orgoglio e pregiudizio, invece, la possibilità di esprimere un’opinione imparziale su Lady Catherine (poiché nemmeno quella di Lizzy può dirsi del tutto priva di pregiudizi) spetta alla riservata Charlotte Lucas la quale, oramai moglie di Mr. Collins, fa sapere all’amica Elizabeth che “Lady Catherine è una persona molto rispettabile e intelligente, e una vicina davvero premurosa”.