Questi ultimi mesi l’attività del blog ha latitato come non mai. Nello scorrere dei giorni si sono susseguite tutta una serie di vicissitudini che mi hanno costretto a lasciare andare qualcosa. Era impensabile curare tutto nella maniera giusta; tra tutto, ahimè, è stato il blog a pagarne le conseguenze. Visto che, tuttavia, questo spazio mi piace moltissimo, ho atteso di chiudere il cerchio con gli altri progetti per poi raccontarvi quanto accaduto negli scorsi mesi, per fare un punto della situazione, per domandarmi dove eravamo rimasti? e darvi delle risposte.

Maggio 2018 è stato per me un mese davvero importante: ho partecipato per la prima volta come autore al Salone Internazionale del Libro di Torino, presentando la mia ultima creatura di carta, inchiostro e acquarelli. Si è trattato di un onore e di una grandissima emozione. Da quel giorno, Istantanee – dieci racconti per sognatori diurni ha ufficialmente iniziato il suo viaggio nel mondo dei lettori. Sono arrivate le prime recensioni e le prime condivisioni di immagini e momenti vissuti con il mio nuovo, piccolo bimbo. Quello che più mi è piaciuto di quella fase è stato il confronto diretto con chi stava leggendo le mie parole; credo che non ci sia niente di più bello per un autore.

Istantanee ha (ri)aperto una strada che le mie vicende editoriali degli ultimi anni avevano completamente affossato. Mi ha dato nuova luce, speranza, fiducia.

Di questo – a anche di altro – parlo nella bella intervista fattami da Jack del canale Youtube JackSaintJames, di cui vi lascio qui il video. Oltre a raccontarvi qualcosa di Istantanee, dei suoi racconti, dei disegni contenuti dell’appendice, ci sono anche dei “mini-consigli” per chi scrive e qualche accenno ai progetti futuri (che, ad ogni modo, vi svelerò in questo articolo con qualche dettagli in più! All’epoca dell’intervista era tutto ancora piuttosto nuvoloso).

L’11 luglio 2018 – finalmente – tutta la collana dei Piccoli Mondi Moderni editi ABEditore è diventata disponibile all’acquisto in tutte le librerie fisiche e on-line (vi lascio qui i link ad Amazon e IBS, gli store on-line più utilizzati).

A questo punto, potevo tranquillamente partire per godermi la mia settimana di ferie in montagna! La foto che racchiude l’essenza di quei sette giorni di camminate, piatti trentini e bei paesaggi è quella che vedete qui a fianco, in cui Bau mostra tutta la sua felicità.

Poco prima di partire, ad ogni modo, ho ricevuto via mail la prima versione editata del nuovo romanzo che uscirà – presumibilmente – a cavallo tra il 2018 e il 2019. Devo ammettere che temevo questo momento: l’editing è una fase delicatissima del processo di edizione di un testo letterario. Lo è per tutti: sia per l’editore sia per l’autore. Incredibile fu la mia sorpresa nel constatare che l’editor assegnatami aveva perfettamente compreso lo spirito del romanzo. E’ stato come se, in realtà, ci si conoscesse già. Una sensazione stranissima, davvero, ma soddisfacente.

Solo questa settimana (dopo altri due lavori di editing e i relativi controllo e correzioni – un lavoro minuzioso e certosino, di cui sono felicissimo! Chapeau a Le Mezzelane Casa Editrice) il dattiloscritto “ripulito” è arrivato tra le mani della capo-editor, per l’ultima revisione e la fantomatica “caccia al refuso”. Credo ci vorrà ancora qualche mese di tempo, ma l’attesa verrà ripagata e mi auguro che anche voi sarete pronti ad accogliere questo nuovo bimbo nei vostri cuori.

Nel frattempo arrivava anche una notizia poco lieta. Per motivi comprensibilissimi – ma sui quali credo sia corretto non dilungarmi – l’editore che aveva preso a cuore il mio romanzo già edito, ma orfano di una casa editrice (l’ex Aggrappati a un sogno, per intenderci, che sta cercando dallo scorso anno una nuova rinascita), ha dovuto rinunciare al suo incarico e, con rammarico di entrambi, mi ha restituito il manoscritto da lui editato con l’augurio – sempre reciproco – di buona fortunaCatherine è, al momento, in una nuova stasi; speriamo che il suo futuro possa, un giorno, splendere.

Last but not least, vorrei tornare a praticamente un mese fa – il 23 luglio 2018 – quando, dopo un processo creativo della durata di circa due anni, ho messo l’ultimo punto al mio ultimo lavoro letterario: il mio quarto romanzo. Ieri, esattamente un mese dopo, ho terminato la primissima revisione e il passaggio da manoscritto a dattiloscritto. L’ho stampato e, di tanto in tanto, lo sfoglio. È una bella sensazione, molto forte. È un cerchio che si chiude.

Prima o poi, come tutti i bambini che crescono, anche lui troverà la sua strada. Non so ancora quale sarà, dove gli eventi lo condurranno. Per ora, lo coccolo con dolcezza.

Cosa mi aspetta adesso? Non ne ho idea. Mi auguro solo che, qualunque cosa sia, possa essere serenità.