Buonasera lettori! 
Sono estremamente lieto di parlarvi di una nuova collaborazione, iniziata insieme a una delle mie scoperte più recenti in ambito editoriale, ovvero la Lemma Press edizioni – casa editrice bergamasca con la quale ho avuto modo di entrare in contatto, dapprima tramite i rispettivi profili Instagram e, in seguito, per mezzo di uno scambio di comunicazioni che hanno portato all’adozione – da parte mia – di uno tra i titoli del loro catalogo. Sto facendo riferimento a L’ombra di Huma, il cui sottotitolo aggiunge poema di un viaggiatore, opera di Ivan Bunin.

Vado subito a presentare l’idea che sta dietro – in primis – alla collana di cui questo testo fa parte, denominata Attese. Lemma Press edizioni ha voluto dare un’identità specifica ai testi che fanno da “compagni di viaggio” a L’ombra di Huma. In particolare, la stessa casa editrice dichiara che la collana “Attese” è dedicata a testi che erano nascosti e da stanare, che hanno indugiato prima di farsi conoscere; ed è dedicata ai lettori che nelle pause, aspettando un mezzo di trasporto, nella durata di un viaggio o in un momento di stacco dal flusso quotidiano, accedono a un piano di attenzione in cui la voce del testo, con le sue verità nascoste, risuona libera da interferenze. Per questo la collana nasce leggera: il formato è di un tascabile nel senso letterale del termine, le note sono ridotte al minimo essenziale, le prefazioni ed i commenti sono pensati per essere incisivi ed espressivi nella loro brevità. Perché l’attesa ti sia lieve.

Con simili premesse, la mia curiosità non poteva che essere stimolata.
La scelta è caduta sull’opera di Ivan Buninprimo autore russo a ricevere il premio Nobel per la letteratura – proprio perché le premesse che fanno da motore a tutta la collana creata da Lemma Press edizioni sembrano riversarsi con estrema coerenza e fascino all’interno di questa cronaca di viaggio a cavallo tra la prosa e la poesia. E, scorrendo la prefazione scritta da Ugo Persi, è inevitabile avere la conferma di queste iniziali sensazioni: leggendo i ‘ricordi-racconti’ di cui si compone L’ombra di Huma non abbiamo l’impressione di compiere un comune viaggio ‘geografico’ – per così dire, ma di essere accompagnati dal viaggiatore attraverso mondi che tra le nitide e sgargianti immagini della couleur locale lasciano trasparire le ombre di passate civiltà, fascinose enigmatiche, mai però inquietanti.

Un’opera, quindi, che ha tutte le qualità per manifestarsi in piena bellezza e attrazione. Una raccolta di brevi racconti, nei quali Ivan Bunin esprime con lirismo e realismo il fascino delle antiche civiltà, di cui percorse le vestigia nei suoi viaggi in Medio Oriente: Turchia, Grecia, Egitto, Palestina, Libano, culle d’Oriente e Occidente vengono da lui studiate a fondo sui testi antichi e sono ammirate con sguardo mai stanco, narrate in un viaggio poetico che è anche del lettore ed è ricco di luce, colore, mito e vita.

E, insieme all’autore e a Lemma Press edizioni, anch’io mi accingo a compiere questo viaggio letterario stimolante. L’ombra di Huma sarà una delle mie prossime letture e ve ne porterò traccia sul blog, lasciandovi – come sempre – pareri e suggestioni (e ritengo che questa volta ce ne potranno essere veramente parecchie!).

Nel salutarvi, lettori, vi lascio qualche dato tecnico relativo al libro, nel caso in cui questo articolo vi abbia spinto a rovistare negli armadi e a mettere quanto di strettamente necessario nel vostro zaino, per partire alla volta del viaggio che Lemma Press edizioni ci permette di compiere grazie a questa pubblicazione.

Titolo: L’ombra di Huma – poema di un viaggiatore
Autore: Ivan Bunin
Traduttore: Ugo Persi, Michelange Ayangma
Collana: Attese
Editore: Lemma Press edizioni
Pagine: 296
Prezzo: 12.00 €