Buongiorno lettori!
Con rapidità, il primo mese di questo anno 2020 ci ha salutato. Gennaio è stato, per molti, un mese davvero lungo; io l’ho trovato non troppo diverso dagli altri mesi – in verità – e il tempo è scivolato velocemente, lasciandosi – però – alle spalle molte letture. Questo primo #WrapUp, infatti, sarà ricco come non mai: a Gennaio 2020 ho terminato di leggere ben otto libri (l’ultimo concluso proprio stanotte). Non perdiamo altro tempo e… procediamo con il WrapUp!

1) A bocca chiusa, Stefano Bonazzi (Fernandel)

Il nuovo anno si è aperto con un romanzo potente e destabilizzanteA bocca chiusa è un romanzo claustrofobico e nero (di un nero pece, però, di quelli che ti rimangono addosso) ma, al contempo, possiede una componente che non stenterei a definire ipnotica. La scrittura di Stefano Bonazzi, infatti, seppur forte ha la capacità di tenere incollato il lettore alle pagine e alla storia, per quanto perversa e crudele. Raccontare la discesa agli Inferi di uno dei rapporti più genuini (quello tra nonno e nipote) e l’instabilità psico-fisica non deve essere stato semplice e la buona riuscita di questo romanzo rende l’idea delle potenzialità dell’autore.

Voto: 4/5 stelline

 

2) Monteriano, Edward Morgan Forster (Newton Compton)

Primo romanzo classico letto nel 2020 e primissimo romanzo scritto in vita dall’autore inglese Edward Morgan Forster (di cui, in passato, ho letto e apprezzato Camera con vistaMaurice). In queste pagine si scorgono le pennellate di quella che sarà l’effettiva produzione dell’autore, le sue tematiche, lo sviluppo dei personaggi, la pervasività della penisola italiana e delle relazioni familiari. Un germoglio della scrittura di Forster, che si fa apprezzare nel corso della narrazione, ma cade sul finale – lasciando troppi punti interrogativi nella mente dei lettori.

Voto: 3/5 stelline

 

 

3) La via del bosco, Long Litt Woon (Iperborea)

Questo libro mi ha sconquassato l’anima – letteralmente. Insieme a lui ho pianto, ho riso, ho riflettuto, ho viaggiato – nel mio presente e nel mio passato. Una storia vera, raccontata in prima persona dall’autrice stessa che combina la sua difficile biografia di vedova a elementi di micologia. Ebbene sì, perché proprio i funghi, il loro habitat, i sentieri verso la rinascita hanno reso possibile alla scrittrice di risorgere, di trovare una nuova via che le permettesse di restituirsi la vita che il suo lutto le aveva sottratto. Uno scritto meraviglioso, che consiglio a tutti.

Voto: 5/5 stelline

 

 

4) Giovanna di Napoli, Alexandre Dumas (Scrittura&Scritture)

Ho faticato a entrare in simbiosi con l’autore di questa biografia (che fa parte della serie dei Delitti celebri scritta da Dumas – padre – nel corso della sua vita) e con la sua protagonista, che risulta – però – spesso assente dalla narrazione. Un romanzo breve storico, dedicato alla figura di Giovanna di Napoli, giovanissima testa coronata che si trova, da un giorno all’altro, a capo di un Impero da gestire, di una famiglia scomoda e di relazioni diplomatiche da tessere. Un testo consigliato agli appassionati di storia.

Voto: 2/5 stelline

 

 

5) La resilienza del bosco, Giorgio Vacchiano (Mondadori)

Siamo ancora in tempo per salvare il pianeta e, insieme a lui, anche noi stessi? Solo prendendo a modello il mondo vegetale e la sua resilienza (che dona il titolo a questo interessantissimo saggio) l’umanità può sperare nella buona riuscita di questo intento. Giorgio Vacchiano ci porta nelle foreste, nel racconto dei suoi viaggi, in prossimità di quegli incontri che hanno mutato il suo modo di intendere la vita e la Natura. Lo fa prendendoci per mano, come se fossimo suoi diretti amici, e con la speranza che ciascuno di noi possa iniziare a occuparsi – preoccupandosene – dell’unica Terra che ci è stata donata.

Voto: 4/5 stelline

 

6) Breve storia del segnalibro, Massimo Gatta (Graphé.it)

Il segnalibro misura lo spazio, non il tempo, ci racconta Massimo Gatta, autore del libro, bibliotecario dell’Università degli Studi del Molise e studioso di editoria novecentesca, introducendoci ad un percorso fatto di suggestioni e ritrovamenti, aneddoti e metafore, in un connubio costante ed efficace che riesce a fondere sapientemente la teoria e la fascinazione.

Quasi presentando il segnalibro come un essere senziente, dotato di una storia personale, di emotività e di un Destino, Massimo Gatta sfiora la nascita del segnalibro, le sue metamorfosi, le sue evoluzioni, i feticci che lo hanno sostituito in alcuni momenti della sua esistenza.

Trovate la mia recensione completa su InkBooks.

Voto: 3/5 stelline

 

7) L’esatta percezione, Andrea Viscusi (Quality Games – Trofeo RILL2019)

Antologia personale di Andrea Viscusi, L’esatta percezione raccoglie nove racconti che sembrano compiere un giro su loro stessi, avviluppandosi in una trama che, forse, li unisce quasi fossero un’unica entità – ma per comprendere questa immagine, è necessario immergersi nella lettura. Nove racconti veramente affascinanti (cinque in maniera particolare), differenti tra loro per lunghezza, linguaggio e messaggio. Una scrittura fluida e immediata, mai noiosa o scontata. Molti colpi di scena e turning point che lasciano il lettore piacevolmente a bocca aperta.

Voto: 3.5/5 stelline

 

 

8) Il museo delle promesse infrante, Elizabeth Buchan (Nord)

Terzo romanzo letto in compagnia dei #RagazziTraLePagine e ultimo romanzo concluso nel mese di gennaio 2020, Il museo delle promesse infrante non è riuscito a conquistarmi appieno. Se l’incipit aveva delle potenzialità davvero interessanti e il museo che dà il titolo al romanzo gettava fascino nella narrazione sin dal suo sbocciare, tutte queste premesse – a mio avviso – non hanno condotto a uno svolgimento altrettanto intrigante. Sarà stato un mio limite, ma ho molto faticato nel procedere in questa narrazione farraginosa e confusa. Purtroppo non si è trattato di un romanzo adatto a me.

Ne uscirà, ad ogni modo, una recensione più completa nei prossimi giorni.

Voto: 2/5 stelline

 

Si dice che chi ben comincia è a metà dell’opera; ebbene, con tutti questi romanzi letti nel primo mese dell’anno, le mie aspettative sugli altri undici non possono che salire. E voi cosa avete letto a Gennaio 2020?

Alla prossima!