Ebbene, cos’ha a che fare il vostro dovere con noi?
Forse nulla e forse, in fin dei conti, qualcosa.

E così Walt Whitman scrisse anche prosa? Ebbene sì.

Il celebre autore della nota silloge Foglie d’erba si occupò anche della stesura di un romanzo breve: Vita e avventure di Jack Engle. Scritto e pubblicato anonimamente nel 1852, la storia editoriale di questo testo è estremamente affascinante. La storia narrata in queste pagine, infatti, venne del tutto dimenticata e il testo sparì in breve tempo dalla circolazione, avvolto dal medesimo alone di mistero col quale era apparso dalla penna di un autore senza nome. Soltanto davvero recentemente – nel 2017 – un ricercatore della Houston University si imbatté (con una buona dose di serendipità!) nell’unica copia ancora esistente, risalendo alla paternità dell’opera e annunciandone il ritrovamento. Grazie alla casa editrice Flower-ed e alla prontezza della traduzione di Riccardo Mainetti, ad oggi, tutti i lettori italiani possono tuffarsi in queste pagine e, quindi, nella vita del loro protagonista indiscusso: Jack Engle.

Orfano d’origine e adottato conseguentemente, Jack Engle sembra, a primo acchito, il protagonista di uno dei classici romanzi di Charles Dickens. Il nostro eroe, però, è un americano – un newyorkese, nella fattispecie – e, forse, è proprio questa caratteristica che riesce a renderlo maggiormente intraprendente della sua ipotetica controparte britannica. A differenza di quello che sovente accade nelle narrazioni di Dickens, infatti, Walt Whitman – probabilmente incarnando lo spirito del self made man americano – concede al suo protagonista una strada più agevole, una scaltrezza innata e una consapevolezza radicata. Introdotto sin da giovanissimo, alla ricerca di una professione che lo definisca all’interno di una società che pretende un’autodeterminazione e una presa di posizione rispetto agli altri abitanti del mondo, nell’ambiente dell’avvocatura, Jack Engle si vedrà costretto a confrontarsi non soltanto con il mondo degli adulti, i compromessi degli affari e le necessità della diplomazia, ma dovrà fare i conti soprattutto con se stesso, scoprendo a quali false lusinghe sia meglio non cedere e a quali rapporti sottendere alle esigenze della sopravvivenza.

Un giovane senza una storia, senza un passato, senza delle radici da cui attingere linfa per sospendere i momenti di decisione, per confrontarsi con una dimensione più sicura, per prendere spunto, coraggio, convinzione. Un giovane che si sconterà con ambienti che non gli appartengono e con rapporti e relazioni che sarà obbligato a soppesare. Un giovane che scoprirà, nelle pieghe degli eventi e grazie alle giuste alleanze, tasselli del proprio passato sepolto, ombre ancora in attesa di potersi raccontare.

Un romanzo – Vita e avventure di Jack Engle – che strizza l’occhio alle narrazioni di formazione e alle primissime “investigazioni” alla Wilkie Collins; una storia nella quale, come argutamente sottolinea Michela Alessandroni (direttrice editoriale della Flower-ed), si percepisce l’eco del Walt Whitman che tutti noi meglio conosciamo: il Walt Whitman poeta, le cui radici sembrano assorbire energia nascente e linfa verde nel capitolo in cui Jack vaga nel cimitero, come se fosse uno dei protagonisti dell’Antologia di Spoon River, alla ricerca del proprio trascorso. Un breve testo prezioso, testimonianza fortunatamente viva e vivida di uno spaccato biografico e autorale di una tra le menti poetiche più amate e immortali.

D’altronde dopo che l’albero è cresciuto, con il tronco storto e la forma dei rami già stabilita, a che potrebbe servire starsene lì davanti tenendo un sermone tutto fatto di buoni consigli? Potrebbe mai modificare la piega presa dal tronco o i rami nodosi?

Dati tecnici:

Titolo: Vita e avventure di Jack Engle
Titolo originale: Life and Adventures of Jack Engle
Casa editrice: Flower-ed
Collana: Five Yards
Traduzione e cura di: Riccardo Mainetti
ISBN: 9788885628571