Arrivo – forse – un po’ in ritardo, ma non potevo esimermi dal pubblicare un piccolo pensiero in merito a una collana editoriale opera di RBA Italia che ritengo di fondamentale importanza. Sto parlando della collana “Le Grandi Donne”, dedicata – com’è facilmente intuibile – alle figure femminili di spicco che si sono distinte in diversi settori, tra cui letteratura, scienza, istruzione, arte. Per quanto mi riguarda, mi sono avvicinato a queste uscite – che trovate facilmente in edicola – per il volume numero cinque, uscito proprio la settimana scorsa e dedicato a Jane Austen.

Non potevo evitare di acquistare questo volume e devo ammettere che, a lettura ultimata, sono contento di essermi immerso nelle sue pagine. Rispetto ad altre biografie austeniane lette nel corso degli anni (soprattutto mentre scrivevo la tesi di Laurea triennale – se avete curiosità, vi rimando alla rubrica #BecomingJane, uscita qui sul blog lo scorso anno, che racchiude tutto il mio lavoro sulle opere incompiute e inedite della zia Jane), devo ammettere che questa è assai più romanzata – forse, anche per questo più scorrevole e godibile? – ma non meno interessante o accorta. Le date, i luoghi, gli avvenimenti principali ci sono tutti; la sensazione che mi ha trasmesso, durante la lettura, è stata quella di voler, in qualche modo, alleggerire e “familiarizzare” la figura di Jane Austen, per avvicinarla maggiormente al pubblico di lettori. Non ho idea se anche le altre biografie di questa collana “Le Grandi Donne” manterranno il medesimo appeal, sta di fatto che lo scoprirò molto presto. Tra le varie uscite, infatti, ho già pre-ordinato quelle dedicate a Agatha Christie (dopo aver amato Dieci piccoli indiani non potevo rinunciare!), Virginia WoolfMary ShelleyCharlotte Brontë.

Mi sono concentrato solo sulle Grandi Donne della letteratura (alcune delle Grandi Donne, ovviamente!), poiché il mio campo d’interesse è più vicino al mondo libresco, ma la bellezza di questa collana – a mio avviso – risiede proprio nell’ampia panoramica di scelta e di proposta e nel messaggio che queste biografie variegate intendono trasmettere: l’universalità del tocco e della mente femminile che, da sempre, ha abitato nella storia e nell’arte, nell’umanità. Un messaggio che, purtroppo, non ha raggiunto tutte le orecchie e i pensieri, ma che – forse – anche per mezzo di opere come queste, riuscirà una volta per tutte a diventare definitivo.

O, almeno, questo è il mio augurio.