Buonasera lettori!
La fine dell’anno porta con sé la necessità imprescindibile di un bilancio complessivo delle letture portate a termine (non intendo considerare, infatti, quei testi che ho abbandonato senza rimorsi – qui spiego il perché). A differenza dello scorso anno non vi presenterò tutte le letture del 2018 dando loro una valutazione – anche perché, a causa di molteplici motivazioni, sono riuscito a leggere meno volumi – ma farò una sorta di TOP5 dei migliori romanzi che ho avuto la fortuna di assaporare nello scorrere delle notti.

Spero che questo format possa piacervi!

5) La bella storia di Silas Marner di George Eliot

Un romanzo meno corposo rispetto ai classici tomi di Mary Anne Evans (vero nome di George Eliot che, per chi non lo sapesse, fu un mero pseudonimo utilizzato dalla scrittrice per poter pubblicare le sue storie) che ha il retrogusto delle favole e delle leggende tradizionali (per certi versi mi ha ricordato le favole raccontate da Jane Wilde, madre di Oscar che tutti noi conosciamo per il suo Dorian Gray). Sto affrontando la lettura della Eliot partendo dai suoi lavori più brevi, per prepararmi ad affrontare i suoi classici più noti. Nel 2019 vorrei riuscire a leggere Daniel Deronda Middlemarch.

4) A Christmas Carol di Charles Dickens (nella traduzione del professor Enrico de Luca)

L’ultimo libro di cui ho completato la lettura in questo anno difficile entra direttamente in TOP5 a pieno diritto. Era la prima volta che affrontavo con coscienza e volontà questa storia che – bene o male – conosciamo tutti a braccio, grazie anche alle numerose trasposizioni cinematografiche che ne sono state fatte nel corso degli anni. Devo ammettere, con soddisfazione personale, che inserirsi appieno nella storia di Ebenezer Scrooge e dei suoi arguti spiriti salvifici è un’esperienza che vale la pena concedersi. L’edizione che ho avuto la fortuna di leggere – esito del felice incontro tra la Caravaggio Editore e il professor Enrico de Luca, che ha tradotto e curato il testo originale – è certamente un pregio ulteriore al testo già prezioso di per sé.

3) Zoo di Isabella Santacroce

Isabella Santacroce è l’autrice italiana che preferisco. La sua scrittura mi invade, ogni volta, segnandomi in maniera indelebile. Zoo è un romanzo brevissimo e claustrofobico, tagliente e crudele, invincibile. Come sempre accade quando si prende tra le mani un romanzo della Santacroce vi è un’unica certezza: la potenza della sua scrittura. La trama che si espande nelle pagine è un’imprevedibilità da scoprire riga dopo riga. Per il 2019 è prevista l’uscita del suo nuovo romanzo (La Divina); che dire? Non vedo l’ora di leggerlo!

 

2) Melmoth l’Errante di Charles Robert Maturin

 

 

Di questo romanzo vi ho ampiamente parlato nell’articolo dedicato che vi lascio qui.

 

 

1) L’Abbazia di Northanger di Jane Austen

Cara zia Jane, anche quest’anno il podio spetta a te. Ad oggi mi è impossibile trovare un autore o un’autrice che riesca anche solo a competere con il tuo estro. E fino a quando rileggerò ogni anno un tuo romanzo, credo davvero che il primo posto spetterà sempre e solo ai tuoi bimbi di carta. Ne approfitto per presentare queste splendide edizioni ad opera della Jane Austen Society of Italy, tradotte e curate da Giuseppe Ierolli e pubblicate in occasione dei bicentenari dei diversi romanzi. Io sto aspettando che qualche anima pia decida di regalarmele… come si dice? Chi sogna spera fermamente…

 


POSIZIONE BONUS: Benzina estetica sul mondo di Matteo Zanini

Nel corso dei mesi centrali del 2018 sono avvenuti i lavori di editing sul mio nuovo romanzo inedito, la cui uscita è prevista per il prossimo anno. Se è vero che ogni scarrafone è bello a mamma soja, bhé, rileggere le pagine del mio nuovo bimbo in anteprima, a seguito di un editing professionale e certosino è stata un’emozione fortissima, che supera ogni tipologia di classifica (e che quindi, giustamente, merita un posizionamento dedicato). Ad ogni modo, spero che – quando sarà – in molti avrete piacere di avvicinarvi a questa storia che amo molto.

Eccoci giunti, insieme, al termine di questa TOP5. Sempre senza separarci – ancora per poco – avviciniamoci anche alla conclusione di questo anno che, nelle sue luci e nelle sue ombre, ci sta per salutare.

Cosa mi auguro per il 2019?

Equilibrio, serenità, amici, cibo, libri e inchiostro.

E voi?