Bentornati lettori al consueto appuntamento con la rubrica dedicata alle letture del mese. Iniziamo, naturalmente, con i volumi letti nel primo mese di questo 2021: gennaio è stato un mese sospeso, quasi di transizione; la percezione maggiore, a mio avviso, è stata proprio quella dell’attesa. Un’attesa che, per il momento, rimane ancorata a incertezze e rinvii. Ma parlando di libri.. a gennaio ho portato a termine sette letture. Ve ne parlo in questo primo #WrapUp del 2021!

1) Il mulino sulla Floss, di George Eliot (Neri Pozza)

Ho scelto di iniziare il 2021 con un classico, ma non solo. Da troppo tempo il proposito di leggere uno dei “mattoncini” scritti da George Eliot stava procrastinandosi (per via di altre incombenze, letture condivise, progetti letterari, …); ho quindi deciso che il primo libro del nuovo anno sarebbe stato proprio un suo testo fondamentale. Un romanzo denso, incredibilmente variegato e che necessita del giusto “passo di lettura” per essere assorbito e compreso. Un libro che mi ha tenuto compagnia per una decina di giorni e che, al termine, mi ha letteralmente lasciato a bocca aperta (il finale è davvero, davvero sconvolgente e inaspettato!). Un vero testo vittoriano, in tutto e per tutto.

Ho cercato di scriverne una recensione quanto più completa e analitica, che potete leggere sul blog, cliccando qui.

Voto: 4/5 stelline

 

2) Il martellatore francese, di Domenico D’Angelo (La Torre dei Venti)

Il secondo viaggio letterario del 2020 è stato un vero e proprio viaggio nell’Italia e nella sua StoriaIl martellatore francese, infatti, è un vero e proprio romanzo storico all’interno del quale ci è possibile trovare un frammento di storia nostrana che precede l’Unità d’Italia. Un romanzo che, oltre a rappresentare uno spaccato storico del nostro passato (frutto di un attento lavoro di archivio portato avanti dall’autore stesso, come ci viene raccontato nelle note conclusive), si caratterizza per la densità di pensieri filosofici, suggestive incursioni nella Natura e intense riflessioni sul bene e sul male, sul loro modo di agire, di manifestarsi e sui reciproci rapporti che possono intessere nel corso del tempo.

Come nel caso precedente, potete leggere la recensione completa cliccando qui.

Voto: 3/5 stelline

 

3) La figlia sfuggente, di Chiara Parella (LA – Letteratura Alternativa edizioni)

Romanzo d’esordio di Chiara Parella, La figlia sfuggente è un libro che può certamente rientrare nel filone del romanzo di formazione, ma che si impreziosisce di aspetti legati ai rapporti familiari e alla maturazione personale – con l’aggiunta di alcune incursioni riflessive di quella che assume le sembianze della stessa voce dell’autrice. Cuore pulsante della vicenda è senza dubbio alcuno il rapporto difficoltoso e poco lieto tra Francesca – la giovanissima protagonista – e suo padre Claudio, il cui reciproco legame si spezza, smarrendosi, a seguito dell’allontanamento paterno dal nucleo familiare d’origine, generato dalla conclusione del suo primo matrimonio. Costantemente divisa tra il ricordo del suo passato confortante e lo straniamento della sua condizione presente (e futura), la maturazione dell’indole e della sensibilità di Francesca verrà messa a dura prova dalla vita, dalla crescita, dalle incertezze dei domani.

Trovate la mia recensione completa sul portale InkBooks (cliccando qui).

Voto: 3/5 stelline

4) Vita e avventure di Jack Engle, di Walt Whitman (Flower-ed)

Il celebre autore della nota silloge Foglie d’erba si occupò anche della stesura di un romanzo breve: Vita e avventure di Jack Engle. Scritto e pubblicato anonimamente nel 1852, la storia editoriale di questo testo è estremamente affascinante. La storia narrata in queste pagine, infatti, venne del tutto dimenticata e il testo sparì in breve tempo dalla circolazione, avvolto dal medesimo alone di mistero col quale era apparso dalla penna di un autore senza nome. Soltanto davvero recentemente – nel 2017 – un ricercatore della Houston University si imbatté (con una buona dose di serendipità!) nell’unica copia ancora esistente, risalendo alla paternità dell’opera e annunciandone il ritrovamento. Grazie alla casa editrice Flower-ed e alla prontezza della traduzione di Riccardo Mainetti, ad oggi, tutti i lettori italiani possono tuffarsi in queste pagine e, quindi, nella vita del loro protagonista indiscusso: Jack Engle.

Trovate la mia recensione completa sul blog (cliccando qui!).

Voto: 3/5 stelline


5) Assassinio sull’Orient Express, di Agatha Christie 

Come non mi stancherò mai di ripetere, non mi perdonerò facilmente il fatto di aver ritardato per così tanti anni il mio incontro con Agatha Christie (avvenuto nel 2019 con Dieci piccoli indiani, di cui vi lascio un articolo dedicato che potete leggere cliccando qui). Il mio quarto appuntamento con la zia del giallo ha avuto per intrattenitore uno dei suoi romanzi più celebri e acclamati: Assassinio sull’Orient Express. Non posso parlarne troppo, perché ne svelerei le trame – e non sarebbe corretto. Dico solo che, al termine, sono rimasto letteralmente a bocca aperta. In questa avventura, Poirot è eccezionale, riesce a intrigare, a legare noi lettori alle sue ricerche, al disvelamento che – man mano – conduce verso una risoluzione inaspettata, ma effettivamente perfetta.

Consigliatissimo!

Voto: 5/5 stelline

 

6) Mr. Breakfast, di Jonathan Carroll (La Corte edizioni)

Primo volume del progetto #RagazziTraLePagine (se volete saperne di più, trovate tutte le recensioni legate a questo hashtag, cliccando qui) del nuovo anno, Mr. Breakfast si è rivelato un felice incontro. Temi cardine della narrazione e delle vicende del protagonista sono senz’altro l’esistenza dei mondi possibili e il valore del libero arbitrio che vanno a scontrarsi con l’immutabile potenza del volere del Destino. Con l’ausilio di una narrazione a “scatole cinesi”, giocando con salti temporali e incastri dimensionali, illusioni oniriche, percezioni allucinate, Jonathan Carroll delinea una trama che soddisfa anche i lettori non avvezzi al genere, proponendo una narrazione godibile alla quale unisce sapientemente dei paragrafi di riflessione sulla vita e le sue direzioni.

Ne uscirà prossimamente una mia recensione dedicata sul blog.

Voto: 3.5/5 stelline

 

7) Angeli da un’ala soltanto, di Sciltian Gastaldi (PeQuod edizioni)

Primo romanzo a tematica LGBTQ+ che leggo in questo 2021, Angeli da un’ala soltanto è stato un appassionato tuffo in un passato che non mi appartiene più, ma che ha fatto riemergere teneramente delle sensazioni e dei ricordi che hanno – di certo – fatto parte anche della mia storia. La narrazione ci presenta la genesi, la “maturazione” (anche se il termine va giustamente inserito tra virgolette, data la giovanissima età dei protagonisti) e l’evoluzione finale della storia d’amore tra Francesco e Emanuele – due diciannovenni romani alle prese con il loro primo, vero, grande sentimento e la necessità di gestirlo nel loro piccolo-grande universo sociale, familiare e intimo. Un romanzo che è carico di tutta l’esagerazione, l’assolutismo e il manicheismo tipici dell’età dei due ragazzi che lo raccontano, ma non per questo meno godibile anche da chi – come il sottoscritto – ha oltrepassato da tempo la soglia di quella stagione della vita. Una piacevole, commovente scoperta letteraria.

Voto: 4/5 stelline

 

Eccoci alla conclusione di questo #WrapUp domenicale. Gennaio ci saluta – di già?!
Cosa aspettarsi da Febbraio? Onestamente non ne ho idea. Lasciamo solo che il tempo scorra… e che, insieme a lui, scorrano anche le nostre pagine.